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Clamoroso in Figc, liti e mancati accordi: niente presidente

Non bastano tre votazioni e il ballottaggio: in arrivo il Commissario.

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Clamoroso in Figc, liti e mancati accordi: niente presidente Fonte: 123RF

Lo scenario più clamoroso, almeno a parole scongiurato da tutti nelle lunghe settimane di campagna elettorale, si è materializzato. Il momento nero del calcio italiano, aperto dalla clamorosa mancata qualificazione della Nazionale al Mondiale di Russia, prosegue a livello politico attraverso il nulla di fatto all’elezioni per il presidente Federale. Il pallone nostrano continua a non avere una guida dopo il nulla di fatto delle prime tre votazioni e al ballottaggio tra i due candidati più votati, Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina. Ago della bilancia è stato l’Assocalciatori, che dopo il fallimento del proprio candidato, Damiano Tommasi, terzo in tutte le votazioni e quindi escluso dal ballottaggio, hanno deciso di votare scheda bianca. Niente appoggio a Gravina, quindi, per quello che sembrava un asse con Tommasi pronta a sbloccare l’empasse e a vanificare il vantaggio che Sibilia aveva ottenuto nelle prime tre votazioni. A quel punto è stato lo stesso presidente della Lega Nazionale Dilettanti a chiedere ai propri delegati di votare a propria volta scheda bianca.

Il ballottaggio è stato quindi un proforma: nessuno dei duellanti ha raggiunto il quorum del 50% (Gravina al 39,06 contro il 59,09 per cento delle schede bianche) e lo stallo è totale, con tanto di scontro a distanza tra i due. “Avevamo un accordo su Gravina presidente – ha detto Sibilia – ma loro all’interno hanno avuto problemi, quindi non ci sono le condizioni”. “La partita andava giocata fino in fondo, ma a un certo punto qualcuno ha deciso di prendere il pallone in mano e di portarselo via. Non stiamo a parlare di proposte di accordo, che definisco volgare. Non potevo accettare la presidenza” ha replicato Gravina.

Al termine della prima votazione, che richiedeva il 75% delle preferenze, Sibilia aveva ottenuto il 39,37% dei consensi contro il 37,06% di Gravina e il 22,34% di Tommasi. Al secondo scrutinio Sibilia era salito al 40,41%, Gravina al 36,39%, mentre Tommasi era sceso al 22,23%. Lontanissimo il quorum del 60%, così come alla terza votazione non era stato raggiunto il traguardo del 50%+1 dei voti: Sibilia 39,42%, Gravina 38,36% e Tommasi il 20,79. Con l’ex giocatore della Roma fuori per il ballottaggio, ma ecco il colpo di scena finale. A questo punto la palla passa nella metà campo del presidente del Coni Giovanni Malagò, costretto al commissariamento della Federazione.
 

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