Allo Stadio Iconico di Lusail, che il mondo ha conosciuto negli ultimi Mondiali di Calcio, si è chiusa oggi la 18esima edizione della Coppa d’Asia. Un evento abbastanza di nicchia, per palati fini, che però ha riservato alcuni colpi di scena tali da superare i confini regionali di questa competizione. Che come abbiamo detto ha raggiunto il suo capitolo conclusivo con la finale tra Giordania e Qatar, dove però è mancato l’effetto sorpresa rispetto alle fasi precedenti del torneo. I padroni di casa hanno infatti vinto con il punteggio finale di 3-1, trascinati da ben tre rigori tutti trasformati da Afif, che si porta a casa il pallone grazie alla sua tripletta: il Qatar conquista così la seconda Coppa d’Asia di fila dopo il trionfo del 2019.
- Giordania-Qatar, come sono arrivate alla finale le due squadre
- Giordania-Qatar, primo tempo: Afif porta i suoi al vantaggio
- Giordania-Qatar, secondo tempo: i padroni di casa spengono le illusioni giordane
Giordania-Qatar, come sono arrivate alla finale le due squadre
La Giordania rappresentava l’underdog della situazione, oltre ad una delle sorprese della Coppa (assieme alla Palestina, arrivata agli ottavi di finale). Gli uomini del ct Hussein Ammouta (anche noto come Al-Qayid, cioè il leader, per i suoi modi che non ammettono repliche: prova è stata l’allontanamento dell’inossidabile bomber Al Dardour a seguito di un festeggiamento di troppo in campo negli ottavi contro l’Iraq) sono riusciti a superare dopo la fase a gironi gli scogli dell’Iraq, del Tagikistan e della Corea del Sud, e si sono presentati con il 3-4-3 con l’esterno destro d’attacco Al-Taamari come uomo imprescindibile, oltre a rappresentare l’unico della rosa dei convocati a giocare nel vecchio Continente, ovvero al Montpellier. Un giocatore capace di mettere a segno prima della finale tre gol e un assist in cinque match e, curiosità, associato alla Roma nel 2019.
Dall’altra parte il Qatar, il campione d’Asia uscente battente bandiera della rampante nazione che nel 2022 ospitò i primi Mondiali in terra mediorientale. La squadra, guidata da Tintín Márquez, ha eliminato nella fase delle partite secche la sorpresa Palestina, l’Uzbekistan e l’Iran di Azmoun ed è scesa in campo contro la Giordania con il 3-5-2, con il tecnico che non ha optato per un tridente in attacco preferendo invece affidarsi come punte offensive ad Ali ed Afif.
Giordania-Qatar, primo tempo: Afif porta i suoi al vantaggio
È proprio quest’ultimo ad avere l’occasione del primo vantaggio nei primi dieci minuti della gara, trovando però la resistenza in porta dell’estremo difensore Abu Layla. Ma per il Qatar l’appuntamento con il gol è solo rimandato: al 22′ l’attaccante dell’Al-Sadd trasforma un rigore per l’1-0, innescato da un fallo in area del difensore giordano Nasib ai danni di Afif. Quest’ultimo alla fine del primo tempo uscirà in barella per un dolore al ginocchio, per poi comunque ripresentarsi in campo. Nel frattempo, negli scampoli finali dei primi 45 minuti, la Giordania prova a reagire con Al-Taamari con due occasioni in area, entrambe però andate a vuoto.
Giordania-Qatar, secondo tempo: i padroni di casa spengono le illusioni giordane
Nella ripresa ancora gli ospiti con Haddad, che si accentra per provare a sorprendere Barsham, il quale però respinge la palla. Successivamente, al 62′, Al Rawabdeh arriva ad un passo dal pareggio. Pochi minuti dopo una leggerezza difensiva del Qatar consente ad Al-Naimat, servito da Haddad, di portare il match sull’1-1. Ma il Qatar non intende lasciare campo ai rivali, e per i padroni di casa arrivano delle occasioni d’oro. Al 72′ viene infatti assegnato un secondo rigore agli uomini di Márquez, a causa dell’intervento in area di Al Mardi su Mohammed. Riecco quindi Afif, che centra la porta e trascina il match sul 2-1. Siamo ormai nei minuti di recupero finali, e per il Qatar arriva il terzo rigore di questa finale, e ancora una volta a trasformarlo ci pensa Afif. Il trionfo, per l’attaccante e la sua squadra, è completo.