Un arcipelago nell’Oceano, situato il Madagascar e il Mozambico. Poco più di 900 mila abitanti e una nazione indipendente dal 1975. Tra la sabbia e un mare cristallino è nata la favola della nazionale delle Isole Comore , affiliata alla FIFA solamente dal 2005 e capace di conquistare la qualificazione agli ottavi della Coppa d’Africa in occasione della prima e storica partecipazione alla fase finale.
Grazie al successo per 3-2 sul ben più quotato Ghana, i “Celacanti” – soprannome che deriva da un particolare pesce nell’Oceano Indiano a rischio estinzione – sono riusciti a conquistare il terzo posto nel Gruppo C, ottenendo il pass alla fase a eliminazione diretta grazie al piazzamento tra le quattro migliori terze del torneo.
Un risultato storico per le Isole Comore, che dopo le sconfitte contro e Marocco sono riuscite a portare a casa il successo contro ogni pronostico e volare agli ottavi di finale grazie al goal di El Fardou Ben, attaccante della Stella Rossa e stella della nazionale africana, e alla doppietta di Mogni.
Gran parte del merito per il traguardo raggiunto dalle Isole Comore va al commissario tecnico Amir Abdou, marsigliese con doppio passaporto, che da quando ha è stato chiamato alla guida della nazionale ha iniziato una lunga ricerca dei calciatori di origine comorense per convincerli a sposare la causa.Proprio a Marsiglia è presente la più grande comunità di emigrati comorensi con quasi centomila persone: non a caso, tutti i titolari sono nati dello storico debutto in Coppa d’Africa contro il Gabon sono nati in Francia e ben sei tra Marsiglia e le zone limitrofe.
Dieci degli undici calciatori che sono scesi in campo dall’inizio nella sfida contro il Ghana sono, infatti, nati in Francia ma hanno deciso di vestire la maglia del loro Paese d’origine, proprio le Isole Comore. Una gara storica anche per le ‘Black Stars’, eliminate alla fase a gironi della competizione continentale a 16 anni di distanza dall’ultima volta.
La nazionale delle Isole Comore è un ‘melting pot’ di calciatori sparsi per il mondo. L’eroe della sfida contro il Ghana, Ahmed Mogni, milita nell’Annecy, formazione di terza divisione francese. Poi ci sono Bakari al KV Waalwijk, in Olanda, e Selemani al RKC Kortrijk; il già citato El Fardou Ben alla Stella Rossa di Belgrado, in Serbia, ma anche Souahy nel New Mexico United, negli Stati Uniti, e Bachirou all’Omonia Nicosia, formazione cipriota.
A guidare il calcio nelle Isole Comore c’è Said Ali Athouman Said. Il numero uno ha sposato appieno l’idea del commissario tecnico Amir Abdou di riportare a casa tutti i comorensi in giro per il mondo e costruire una nazionale in grado di competere a livello continentale grazie alla qualità e all’esperienza dei suoi calciatori. Ora i ‘Celacanti’ stano raccogliendi i frutti di un lungo percorso fatto di programmazione e di una crescita lenta e graduale, ma costante.
Dopo aver raggiunto la prima qualificazione alla fase finale di Coppa d’Africa, le Isole Comore hanno scritto un’altra pagina di storia conquistando il pass per gli ottavi. Un nuovo traguardo per una nazione che continua a sognare grazie al calcio e a un gruppo di ragazzi che non smette di stupire.