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Coronavirus, ciclismo: Viviani spinge per la ripresa

"Noi corridori non siamo un pericolo per nessuno" ha detto il campione olimpico su pista di Rio 2016.

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Coronavirus, ciclismo: Viviani spinge per la ripresa Fonte: 123RF

Intervistato da ‘L’Equipe’, il corridore della Cofidis Elia Viviani si dice certo che il ciclismo, dopo la lunga pausa dovuta alla sospensione per la pandemia di coronavirus, possa riprendere con gli allenamenti in vista di una stagione i cui grandi eventi sono stati cancellati o posticipati.

“Penso sia ormai tempo di ricominciare – ha dichiarato il veronese -. Il numero di persone infette ha iniziato a diminuire e noi corridori siamo un pericolo per nessuno. La bicicletta si è fermata per evitare di aumentare la pressione che pesa già negli ospedali, non perché questo virus si è diffuso tra i ciclisti. Il numero di malati ha iniziato a diminuire, ma la ripresa delle competizioni non dipende da questo. La situazione può essere risolta con regole rigorose, ad esempio che ogni persona resti sola, e i ciclisti possono allenarsi per ore sulle strade”.

“Possiamo fare normali allenamenti ed evitare di essere un pericolo per gli altri – ha spiegato Viviani -. Questa è la cosa più importante: ecco perché penso sia tempo di ricominciare”.

Il campione veneto, oro a Rio 2016 nel ciclismo su pista e vincitore, si strada, di 78 corse, ha poi aggiunto: “Credo che nessuno parteciperà a tutti e tre i Grandi Giri. Le squadre sono composte da una trentina di corridori che, vista la situazione, non disputeranno due di queste competizioni. L’importante però è che si svolgano le gare, anche se alcuni eventi si sovrapporranno nel calendario. Ma nel ciclismo moderno devi comunque porti degli obiettivi, non possiamo partecipare a tutte le gare”.

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