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Covid, l'effetto Cristiano Ronaldo e il profondo rosso della Juve

Agnelli e Elkann più vicini e pronti a studiare un nuovo piano per risollevare i conti della Juventus, che secondo le anticipazioni versa in condizioni non idilliache

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E se Cristiano Ronaldo (e chi per lui) ha soppesato anche l’impatto (importante e innegabile) del fattore fiscale nella sua migrazione calcistica verso la Premier, che ha sancito il ritorno al Manchester UTD, alla Juventus i conti tornano ancora per il quarto anno consecutivo con il segno meno davanti alla cifra davvero notevole.

Juve, quanto costano le cessioni eccellenti: Cristiano Ronaldo e non solo

La Juventus ha chiuso il bilancio 2020-21 con una perdita di almeno 191 milioni, una cifra imponente conseguenza di una stima, pari alla somma algebrica tra la semestrale al 31 dicembre 2020 pubblicata a suo tempo dal club bianconero (-113,7 milioni) e la semestrale della controllante Exor (presieduta da John Elkann) al 30 giugno 2021 e diffusa dal cda (77 milioni). Una specifica che implica la non ufficialità, ancora, del dato, perché sarà il board bianconero, nella riunione prevista tra il 13 e il 16 settembre, a varare il documento contabile relativo alla scorsa stagione.

Quindi, l’ammontare delle perdite potrebbe aumentare per via delle ultime operazioni di mercato, visto che ad agosto la Juventus ha ceduto Romero e Ronaldo a un valore inferiore rispetto a quello di carico, comunicando che nell’esercizio 2020-21 sarebbero state caricate le rispettive svalutazioni di 4,8 e 14 milioni.

Secondo la Gazzetta dello Sport, il deficit reale potrebbe pertanto ammontare a circa 210 milioni: fosse confermato, sarebbe il record negativo per la storia bianconera; la perdita più alta risaliva al 2010-11, pari a 95 milioni.

È il quarto bilancio di fila in rosso per la Juventus: per tre anni consecutivi la società bianconera aveva goduto di utili precisamente tra il 2014 e il 2017 poi sono giunti il -19 milioni del 2017-18, il -40 del 2018-19, il -90 del 2019-20.

Il fattore Allianz Stadium sui conti della Juventus

A gravare sui conti in profondo rosso si aggiungerebbe l’evidente mancanza di introiti derivanti dai biglietti dell’Allianz Stadium per l’intera stagione, che ammontano a circa 80 milioni derivanti dalla biglietteria e attività collaterali da stadio. A incidere, poi, in questa era segnata dal Covid anche la finanza: la Juventus, abituata ad azionare in maniera massiccia la leva delle plusvalenze (127 milioni nel 2018-19, 167 milioni nel 2019-20), ha visto questa voce contrarsi; a ciò si aggiunge anche che la gran parte dei 90 milioni di stipendi risparmiati nell’esercizio 2019-20 è stata spostata in avanti, sul conto economico 2020-21 e quindi gravando su questo anno.

Quando, già in tempi meno recenti, si discuteva dell’aumento di capitale quella era parsa una scleta quasi del tutto obbligata: il cda presieduto da Andrea Agnelli ha già dato il via libera a un aumento di capitale da 400 milioni da realizzarsi entro la fine del 2021 e Exor ha manifestato il suo impegno anticipando 75 milioni in conto capitale. Una iniezione di liquidità indispensabile per arginare l’emorragia e imprimere una nuova linea, più incline a coltivare e crescere giovani dal vivaio e a investire sui giovani talenti emergenti compatibilmente con la situazione in evoluzione.

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