L’immagine dell’esodo del pubblico da Old Trafford con ancora mezz’ora da giocare il Liverpool avanti di 5 goal è probabilmente lo specchio fedele dell’aria pesantissima che si respira sulla sponda rossa di Manchester.
Il clamoroso pokerissimo subito a domicilio per mano della formazione allenata da Jurgen Klopp non rappresenta altro che il punto più basso di un ultimo mese letteralmente da incubo per i Red Devils.Â
Le prime avvisaglie si erano già percepite tra il 22 e il 25 settembre, quando nel giro di tre giorni lo United incassò due sconfitte, entrambe nel fortino di casa:
Lo 0-1 griffato West Ham ha sancito l’eliminazione della truppa Solskjaer dalla Carabao Cup, mentre il seguente blitz dell’Aston Villa (sempre 0-1) ha imposto ai mancuniani la prima sconfitta in Premier League.Â
Da quel momento il precipizio: il mese di ottobre è stato inaugurato dal deludente pareggio interno contro l’Everton, seguito dalla pesante battuta d’arresto sul campo del Leicester.
E se si aggiunge al conteggio la fresca cinquina rifilata dai Reds, il computo parla di 9 goal subiti nelle ultime due partite, con l’ultimo clean sheet che risale al 19 agosto contro il Wolverhampton.
Risultati che non lasciano spazio ad interpretazioni: l’involuzione dei Red Devils è totale e la vetta occupata dal Chelsea dista già 8 punti
E Cristiano Ronaldo? Il portoghese ha letteralmente tolto le castagne dal fuoco in Champions League – suo terreno di caccia preferito – con i goal allo scadere realizzati contro Villarreal e Atalanta, senza i quali anche il cammino europeo sarebbe fortemente compromesso.
In campionato, però, il portoghese paga il trend negativo dei compagni: l’ex attaccante della Juve non segna in campionato da quattro partite e la sua ultima marcatura tra i confini nazionali risale a oltre un mese fa in casa del West Ham.
Urge una repentina inversione di rotta ma il calendario propone da subito un filotto da brividi a precedere la sosta delle nazionali: sabato altro big match con la trasferta in casa del Tottenham a precedere il f accia a faccia decisivo di Champions contro l’Atalanta a Bergamo e, quattro giorni dopo, il derby contro il City di Guardiola.
Un trittico da brividi, decisivo per il prosieguo della stagione e anche per il futuro di Solskjaer al timone del club. In parole povere: vietato sbagliare.