L’operazione Cristiano Ronaldo conviene alla Juventus. Sembra incredibile se si considerano il prezzo del cartellino (120 milioni di euro), e quanto dovrebbe guadagnare CR7 in una stagione (30 milioni di euro all’anno, fino al 2022, per un campione di ormai 33 anni), ma l’affare se andasse in porto sarebbe un grande investimento per la Vecchia Signora.
Ad analizzare i pro e i contro dell’operazione ci prova il Corriere della Sera: il possibile arrivo della stella portoghese ha già spinto le azioni della Juventus in borsa, che sono salite anche del 12%.
L’affare ha quindi l’approvazione del mercato. Perché? Il club di Andrea Agnelli è di gran lunga il più ricco in Italia e tra i più solidi in Europa, ma ancora gli manca uno step per raggiungere i primissimi club del Vecchio Continente: aumentare i ricavi commerciali. Infatti Real e Barcellona guadagnano quasi 280 milioni di euro l’anno, la Juve è ferma a 120. Anche l’Adidas paga 70 milioni a stagione per vestire i blancos, contro i 23 che dà alla Juve.
Ma l’arrivo di Cristiano Ronaldo cambierebbe tutto: con 322 milioni di follower sui social, il brand ‘CR7’ farebbe sfondare la Juventus in tanti mercati mondiali, in particolare in Asia, in Sudamerica e negli Stati Uniti. Si moltiplicherebbe anche la vendita di magliette bianconere, e lieviterebbero anche i ricavi dello Stadium. “È già ai massimi livelli di sfruttamento, ma con un campione così i tifosi potrebbero anche digerire un ulteriore aumento dei prezzi”, spiega Andrea Sartori, global head of Sports di Kpmg, sentito da Corriere.it.
“Non credo che da un giorno all’altro il gap con big come Real e Barcellona sparirebbe, ma con Ronaldo la Juventus avrebbe molto più potere negoziale con gli sponsor. E ne arriverebbero di nuovi”.
I rischi, più che economici, potrebbero essere di coesione dello spogliatoio: Dybala, ad esempio, guadagnerebbe quattro volte in meno del suo futuro compagno di reparto. Tanti big potrebbero chiedere alla dirigenza un adeguamento del loro contratto.
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