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Cristiano Ronaldo non ci sta: che risposta alle ultime critiche

Il fenomeno di Madeira Cristiano Ronaldo viene spesso criticato ultimamente, ma dalle sue parole traspare una sicurezza di se infinita. Che risposte a tutti i detrattori.

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Cristiano Ronaldo ormai può essere a buon ragione considerato come uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. Decisivo anche a 36 anni (saranno 37 a febbraio) da quest’estate ha lasciato la Juventus per tornare nella squadra dove tutto è cominciato davvero, ovvero il Manchester United. Tuttavia, qualcuno già in Inghilterra storce il naso di fronte alle prestazioni di CR7 e dei Red Devils in generale, che nelle ultime sei partite hanno collezionato ben tre sconfitte a fronte di due vittorie (in extremis, sempre soffrendo, come con l’Atalanta) e un pareggio. CR7 ha fin qui segnato sei reti in otto partite con la sua nuova maglia, eppure qualcuno continua a criticarlo.

Hanno fatto scalpore le parole degli ex compagni Bonucci e Chiellini, che nei giorni scorsi sono tornati a parlare di Ronaldo. Bonucci ha un po’ criticato il tempismo col quale il portoghese ha lasciato la Vecchia Signora per giustificare il pessimo avvio di campionato (“È andato via il 28 agosto, sicuramente per noi sarebbe stato meglio fosse andato via prima per prepararci. È un qualcosa che abbiamo pagato”), mentre Chiellini ha esaltato la nuova forza collettiva della Juve senza CR7 (“Ora giochiamo da squadra, mentre prima servivamo Cristiano”). Ma non è solo questo. Recentemente alcuni commentatori di Premier League, ripresi anche da Repubblica, hanno analizzato il movimento in campo di tutti i giocatori del Regno Unito, ed è emerso che Cristiano è uno di quelli che si muove di meno, che pressa meno e che torna meno in difesa.

Solo su questo è possibile criticarlo, ma in ogni caso il fenomeno di Madeira non ci sta e risponde subito ai propri detrattori. Sia chiaro, nelle sue parole rilasciate a Sky Sports non cita mai nessuno direttamente, ne Juve ne tanto meno altri giocatori, ma nelle sue parole alcuni ci hanno visto, tra le altre cose, una velata risposta ai propri ex compagni bianconeri. Queste le dichiarazioni del 5 volte Pallone d’Oro:

“Il gruppo è sempre al primo posto. Vincere come squadra è più facile di vincere trofei individuali e penso ancora che sia possibile. Tutti dovrebbero conoscere il proprio ruolo. So quando la mia squadra ha bisogno di me in difesa. Conosco il mio ruolo nel club, cioè segnare, aiutare la squadra con la mia esperienza e conoscenza a capire il gioco. Se tutti la pensano così, sacrificandosi per la squadra, penso che saremo un team migliore. I nostri tifosi sono stupendi, lo stadio incredibile, una squadra fantastica, quindi dobbiamo andare avanti così”.

Insomma, per CR7 le accuse di individualismo sono totalmente infondate e ingiuste, in quanto ognuno ha un ruolo specifico in campo e, sembra dire, il suo non è certo quello di rincorrere gli avversari. Poi continua, sottolineando che con la sua carriera alle spalle le critiche di certo non gli fanno perdere il sonno:

“Quello che dicono le persone non mi fa paura. Non è un mio problema se c’è qualcuno che non vuole vedere quello che faccio per le squadre. Ho vinto tutto, non ho paura di chi parla male di me. Dormo bene tutte le notti, vado a letto con la coscienza a posto. Continuerò sempre a chiudere la bocca della gente, ad andare avanti e a vincere trofei. Il nostro lavoro comprende anche le critiche, non mi spaventano ma le vedo come una cosa positiva. Se c’è qualcuno preoccupato per il mio rendimento è perché sanno quale è il mio valore”.

Infine, Ronaldo commenta anche il momento non certo brillante dello United, all’ottavo posto in Premier dopo il buon avvio, e l’idea di qualcuno che a 36 anni potrebbe anche decidere di lasciare la nazionale portoghese, come tanti colleghi anche più giovani di lui hanno fatto in passato (Totti dopo il mondiale, molti tedeschi dopo il 2014):

“Con gli arrivi di Varane e Sancho siamo in una fase di cambiamento. L’adattamento richiederà tempo, anche il sistema di gioco che utilizziamo, ma penso che passo dopo passo dobbiamo metterci in mente che tutto è possibile […] Ma perché lasciare il Portogallo? Non è il momento, le persone non lo vogliono e neanche io. Succederà quando non mi sentirò di non essere in grado di correre, dribblare, tirare o se sono a corto di energia. Ma ho ancora tutte quelle cose, quindi voglio continuare perché sono ancora motivato”.

Un Cristiano Ronaldo ancora in piena forma, determinato e convinto nei propri mezzi. Uno degli attaccanti più longevi di sempre, destinato ad infrangere ancora record su record.

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