Aveva cominciato come agente e interprete di Bryan Roy ma in realtà quando era ancora minorenne, a 17 anni, aveva già fondato una azienda di intermediazione che si chiamava Intermezzo spa, aveva tanti clienti che facevano affari in Italia (“Dato che io gestivo il ristorante di mio padre, un giorno a un cliente che aveva un problema con una persona gli ho detto “dammi il telefono che ci parlo io”, perché sai, quando sei cresciuto in un ristorante è come se sei un assistente sociale… io sapevo i cavoli di tutti… avevo 18 anni e mi chiede come fare per divorziare”) ma Mino Raiola – scomparso ieri a 54 anni, aveva fondato negli anni un vero e proprio impero.
- Tutti i giocatori della scuderia Raiola
- Hamsik e Insigne i fiori che Raiola non colse
- Il fatturato di Raiola nel 2020 era di 850 milioni di dollari
- Che succede ai talenti gestiti da Raiola
- Il cugino di Raiola prenderà le redini dell'azienda
Tutti i giocatori della scuderia Raiola
Si va dalle giovani promesse non ancora note ai baby-fenomeni come Haaland fino agli evergreen come Ibrahimovic. In mezzo tantissimi nomi di primissimo livello: Gianluigi Donnarumma, Matthijs de Ligt, Stefan de Vrij, Marco Verratti, Henrikh Mkhitaryan, Kostas Manolas, Hirving Lozano, Ryan Gravenberch, Mario Balotelli, Paul Pogba ma anche Kean e Dumfries.
Hamsik e Insigne i fiori che Raiola non colse
L’elenco avrebbe potuto comprendere anche due bandiere e capitani del Napoli come Marek Hamsik, che dopo un lungo corteggiamento da parte di Raiola finì per non cambiare agente e Lorenzo Insigne, cui è rimasto legato per un periodo di tempo brevissimo, senza riuscire a fargli cambiar squadra o ad aumentargli lo stipendio.
Il fatturato di Raiola nel 2020 era di 850 milioni di dollari
Nel 2020 è stato censito un fatturato vicino agli 850 milioni di dollari con commissioni per 85 milioni. Secondo Forbes l’agente italo-olandese è al terzo posto nella graduatoria miliardaria. Non solo calciatori, c’erano anche un allenatore e un direttore tecnico nel bouquet dell’agente più famoso al mondo: il primo è Arne Slot che guida il Feyenoord di Rotterdam, il secondo è Martin Jol, dirigente olandese del Den Haag.
Che succede ai talenti gestiti da Raiola
La domanda ora è: che succederà a tutto l’infinito parco giocatori che gestiva Raiola? Chi curerà ora gli interessi di tutti questi atleti? La risposta non è così scontata. La famiglia di Mino Raiola nell’annunciarne la morte ha assicurato continuità di rappresentanza. “Il suo progetto sarà portato avanti con la stessa passione”.
Il cugino di Raiola prenderà le redini dell’azienda
A garantirla, la continuità del business di famiglia, sarà il cugino Vincenzo Raiola che da anni lavorava a fianco di Mino come procuratore e che nei giorni scorsi si è già recato nella sede della Juventus ma è chiaro che, senza più Mino, un parco giocatori così ricco rischia di spezzettarsi, una volta entrato nel mirino dei suoi storici colleghi concorrenti: un su tutti Jorge Mendes.