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Dan Peterson gioca Olimpia - Virtus

Il mitico coach USA: "Partita a sé che richiede testa e cuore, i giocatori non devono pensare agli avversari e garantire costanza e sacrificio".

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Dan Peterson gioca Olimpia - Virtus Fonte: Getty Images

Sulle pagine de ‘La Gazzetta dello Sport’ coach Peterson, che ha regalato lo Scudetto sia alla Virtus sia all’Olimpia, regala la disanima e qualche trucco per affrontare Gara – 7, quella che deciderà le sorti del tricolore 2023: “Come molti avevano previsto, la serie finale andrà all’ultima gara e come molti hanno pronosticato il fattore campo ha avuto un peso specifico notevole, le squadre in casa han sempre vinto; la ‘bella’ è però una partita a parte, ogni legge dello sport vola dalla finestra. L’Olimpia non è sicura di vincere perché gioca in casa, la Virtus non è sicura di perdere perché gioca fuori: c’è stanchezza, in Gara – 6 l’ Olimpia non aveva più energie nel serbatoio a inizio dell’ultimo quarto, alla Virtus manca la scintilla di genio tipica di Milos Teodosic. Ai miei tempi giocavamo 60 partite e finivamo due mesi prima, ora si giocano 90 partite in stagione: ciò che fanno questi atleti è come eroico”.

L’esperienza in queste partite insegna che nulla è scontato come protagonisti e che ci sono tasti che tutti devono esser in grado di toccare: “Ogni volta che affrontavo una gara così dicevo di non preoccuparsi troppo, di concentrarsi su come avremmo giocato, senza pensare alla partita che avrebbero fatto gli avversari. Conta giocare con testa e cuore, senza fare troppi discorsi, o pronostici: quelli spettano a tifosi, addetti ai lavori e mass media. Ogni partita ha presentato finora qualche piccola, o notevole, sorpresa: Datome in quintetto base per Messina, e così Mickey da parte di Scariolo: questa sera si prenderà il palcoscenico chi non ha potuto esprimersi fino a questo momento e avrà energia e forza fisica; sarà Tonut, o magari sarà Abass? Ci sono molte possibilità sul tavolo.. Sarà fondamentale la costanza: l’Olimpia ne ha sofferto in Gara – 6, dove ha fatto un primo quarto sensazionale (27 punti) e un quarto periodo disastroso (7 punti): fossi in Messina, firmerei per per due frazioni ‘normali’, da 21 punti che so.. La costanza che è mancata invece alla Virtus è nei tiri liberi: se fossero stati precisi in Gara – 2, la serie sarebbe già conclusa, e anche nell’ultima gara ha sbagliato 11 volte. Ogni giocatore dovrà dire a se stesso: il tiro e il gioco possono sfuggire al mio controllo, ma posso scegliere bene e non forzare, oggi sono un giocatore di sacrificio.

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