In un’intervista su SportWeek, Amedeo Della Valle ha analizzato se stesso: “Sono sempre stato così, un giocatore d’istinto, ma negli anni l’ho perfezionato, diciamo così. Oggi non sono più solo un tiratore, cerco di fare altre cose: distribuisco più assist, coinvolgo di più i compagni, ho maggiore fiducia in loro anche in virtù delle ore passate a guardare partite in televisione e dei confronti con l’allenatore”, ha detto la guardia della Germani Brescia.
“Io apprendo delle cose – ha continuato Della Valle -, dei concetti che cerco poi di passare agli altri. Ma la mia evoluzione in campo è figlia di quella che ho avuto fuori. Non mi è mai pesato mettermi in discussione. Sono uscito di casa a 14 anni per andare a giocare a Casale, ho finito il liceo negli Stati Uniti, poi Reggio Emilia e Milano, dove sono finito in una situazione davvero difficile: al primo anno ho giocato poco o niente, al secondo mi sono ritrovato coach Ettore Messina,che mi aveva tagliato due volte di fila dalla Nazionale, prima del torneo preolimpico e poi alla vigilia dell’Europeo. Alla fine sono riuscito a costruire un bel rapporto con lui e penso di essere anche stato un giocatore determinante per l’Olimpia, almeno in certe partite. Ne vado fiero, perché da una battaglia che pareva persa in partenza sono stato capace di tirare fuori qualcosa di buono”.
Infine una battuta su chi tira più pulito tra lui e Curry: “Meglio Steph, quello che io faccio in allenamento lui lo fa in partita”.