In questa domenica di calcio, c’è spazio solo per l’amalgama dei ricordi e dei quesiti senza risposta per chi era sabato pomeriggio sul campo di Casalpoglio, frazione di Castel Goffredo, nel mantovano. I parenti più cari, gli amici, i tifosi del Quingentole erano presenti quando Dimitri Roveri, 28 anni appena, capitano della squadra che milita nella categoria amatori ha accusato un malore in campo, annientando i progetti di un presente che preannunciava quell’entusiasmo che porta la nascita di un figlio.
- Dimitri Roveri stroncato da un malore in campo
- I soccorsi: la sorella intervenuta con il defibrillatore
- La festa per annunciare la nascita del figlio
- La raccolta fondi per la compagna e il bambino
Dimitri Roveri stroncato da un malore in campo
Un infarto, probabilmente, che lo stroncato la causa della sua morte, nonostante l’intervento immediato di sua sorella Nicol, presidentessa della squadra che lo ha soccorso con il defibrillatore prima ancora degli operatori del 118 intervenuti sul posto, che ne hanno predisposto il trasferimento in terapia intensiva.
Al San Raffaele di Milano, dove è arrivato nel tardo pomeriggio di sabato, hanno tentato di intervenire chirurgicamente, operandolo: tre ore e più senza che si riuscisse a strappare Dimitri Roveri a una fine assurda.
Aspettava un bambino dalla sua compagna, con la quale attendeva con ansia e gioia l’arrivo di un maschietto per il prossimo settembre. Nulla lasciava presagire questa tragedia immane. Idoneo all’attività sportiva e sotto stretto controllo, proprio per l’attività sportiva, anche per questa ragione, la sua scomparsa al pari di altre perdite simili ha commosso e colpito l’intera comunità.
I soccorsi: la sorella intervenuta con il defibrillatore
Invece, sabato pomeriggio mentre si trovava in campo a giocare da capitano ha avvertito improvvisamente un malessere improvviso: il dramma si è consumato in pochi secondi davanti agli occhi della sua famiglia. Sua sorella Nicol Roversi è la presidentessa del Quingentole, di cui Dimitri era il riferimento.
La stessa Nicol, abilitata all’uso del defibrillatore, si è catapultata in campo con con la convinzione che si stesse consumando qualcosa di grave: il suo intervento ha consentito che Dimitri fosse vivo all’arrivo del personale del 118 che, allertato l’elisoccorso, lo ha preparato al trasferimento al San Raffaele di Milano per un tentativo disperato.
E che, purtroppo, non ha avuto l’esito sperato, quello di riuscire a rianimare questo ragazzo innamorato del calcio e della sua famiglia da come raccontano gli amici sui social.
Una tragedia immane, consumatasi davanti alla sorella e ai genitori di Dimitri, Angelo Roveri e Mara Gibertoni, che avevano seguito i figli per questa trasferta e avevano accolto con altrettanta felicità la notizia che presto sarebbero diventati nonni di un bimbo tra quattro mesi appena.
La festa per annunciare la nascita del figlio
Invece a una settimana di distanza dalla festa, nel corso della quale ha annunciato l’arrivo del primo figlio per Dimitri e la sua compagna Sara, un arresto cardiaco durante la partita tra Casalpoglio-Quingentole, valida per il turno playoff del campionato Open League Uisp, di un sabato qualunque che così non è stato, ha interrotto tutto.
Quelle foto di gioia e i sorrisi luminosi, residui sui social di quelle emozioni ancora percepite e fissate nelle immagini condivise con amici e persone care, rimangono lì. Condivise.
La raccolta fondi per la compagna e il bambino
Le persone più vicine a Dimitri, che lavorava come giardiniere e addetto in una struttura per anziani, vivono uno strazio senza fine per la perdita di un amico e per quel presente che avrebbe dovuto riservare a lui, alla sua compagna, un futuro di emozioni nuove, esperienze straordinarie. Ora quel che si può pensare di fare, per contribuire alla crescita del bambino di Roveri, è aiutarlo economicamente. Un’iniziativa a cui si è dato corpo con una raccolta su Gofundme:
“Non ci sono parole per descrivere la tremenda situazione dopo la scomparsa di Dimitri – si legge nel messaggio degli amici di Dimitri – . Questa donazione è per aiutare Sara ed il piccolo Edo, che porta in grembo. Questo con la speranza che il bimbo possa crescere come il papà, una grande persona solare e fantastica con tutti.
Ciao Dima, resterai sempre con noi”.
A questo atto di concreto supporto, si uniscono i messaggi che l’intera comunità ha rivolto alla memoria di Dimitri e alla sua famiglia, molto nota anche per via della loro passione per il calcio e il ruolo nella società locale.
“Era un ragazzo ben visto da tutti – ha ricordato il sindaco Luca Perlari -. Una famiglia unita e conosciuta, che ha fatto molto per la crescita delle attività sportive in paese. Siamo tutti sotto shock. Avevamo saputo da poco che sarebbe diventato padre a settembre, davvero un qualcosa di drammatico”.