Liegi-Bastogne-Liegi 2025
KM | Situazione |
252/252 | Pogacar conquista la sua terza Liegi, sul podio Ciccone e Healy. |
Ultimo aggiornamento:
KM | Situazione |
252/252 | Pogacar conquista la sua terza Liegi, sul podio Ciccone e Healy. |
Non ce n’è per nessuno. Tadej Pogacar conquista la sua terza vittoria alla Liegi-Bastogne-Liegi e chiude una campagna del Nord leggendaria. Lo sloveno attacca, anche senza troppa fatica sulla Redoute: nessuno riesce a stargli dietro. Evenepoel non riesce a reggere il passo, bravissimo invece Giulio Ciccone che conquista uno splendido secondo posto davanti a Healy.
Terza vittoria alla Liegi per Pogacar che domina ancora. Alle sue spalle si piazza un bravissimo Ciccone che sale sul podio di una monumento dopo la vittoria al Tour des Alps. Al terzo posto l’irlandese Healy.
Pogacar arriva in solitaria e quasi rilassato per conquistare la vittoria alla Liegi-Bastogne-Liegi. E’ il terzo sigillo
Ciccone e Healy non possono raggiungere Pogacar ma un podio fa gola a tutti. Il loro vantaggio sul gruppo che comprende anche Pidcock è di circa 24 secondi. C’è ancora da soffrire.
Non c’è più nessun dubbio sulla vittoria di Tadej Pogacar. Alle sue spalle la coppia formata da Healy e Ciccone, ma alle loro spalle c’è un groppone che potrebbe rientrare.
Giulio Ciccone conferma un ottimo stato di forma e prova a rilanciare la sua azione andando via in coppia con Healy ma il vantaggio sul resto degli inseguitori è abbastanza risicato. Per il podio c’è da soffrire.
Pogacar sembra non avere avversari. Allo sloveno è bastato un allungo per sbaragliare la concorrenza. Al suo inseguimento il gruppo con Ciccone oltre un minto, mentre il drappello con Evenepoel si avvicina. Per il podio è ancora tutto aperto.
Pogacar al comando della gara, lo sloveno ha preso il comando delle operazioni ed è andato via. In questo momento ha 56 secondi di vantaggio sul gruppo di Ciccone, Alaphilippe, Healy e Pidcock.
Niente da fare per Remco Evenepoel, appena la corsa si è fatta dura, il belga è andato in difficoltà e ora accusa oltre un minuto di ritardo.
All’inseguimento di Pogacar il più attivo è proprio l’italiano Ciccone che si lancia alla ricerca dello sloveno. Insieme a lui c’è Alaphilippe. In mezzo la coppia formata da Pidcock e Healy.
Sono in 7 a inseguire Pogacar a qualche centinaio di metri dallo sloveno, tra questi c’è anche Ciccone.
Appena comincia la Redoute arriva l’attacco di Pogacar. Non serve neanche uno scatto secco, lo sloveno se ne va via in progressione.
Tra qualche metro si comincia a fare sul serio, sta per cominciare la Redoute dove i big si lanceranno all’attacco.
Sono fasi di attesa in testa al gruppo, tra qualche chilometro arriva la Redoute su cui ci sarà grande bagarre. Ma per il momento i big si studiano.
Per il momento non ci sono stati momenti particolarmente “emozionanti” per i colori italiani ma nelle prime posizioni del gruppo si fa vedere Ciccone con tutta la sua squadra, e sembra in ottime condizioni.
Disavventura nel gruppo dei big che si spezza a metà a causa della caduta di Barguil sul Rosier. Il corridore sembra molto dolorante dopo aver picchiato forte il ginocchio e per lui dovrebbe arrivare il ritiro.
Il gruppo torna sulla fuga, la gara comincia a diventare sempre più dura dopo quasi 200 km. La squadra di Pogacar cerca di fare selezione ma per il momento i big sembrano rispondere positivamente.
La fuga, cominciata nei primi chilometri della Liegi, si riduce a 5 corridori ma anche loro sembrano non avere speranza di riuscire a resistere la forcing della UAE.
Si entra nella parte della gara che potrebbe cominciare a essere già decisiva. In resta al gruppo dei big sono gli uomini di Pogacar che vogliono provare a fare un po’ di selezione.
Il gruppo dei big si è messo a fare sul serio e il tentativo di Foss e Jungels di anticipare tutti, si esaurisce. Resta la fuga dei 12 che però perde sempre più terreno, solo poco più di un minuto arrivo del Mur de Stockeu. E tra i big Pogacar già scalpita.
Si avvia verso la conclusione la fuga dei 12 corridori che sin dai primi chilometri avevano animato la corsa. A circa 80 km dall’arrivo potrebbe presto cominciare anche la bagarre tra i migliori.
Alla testa della corsa un gruppo di 12 corridori che vede la presenza tra gli altri di le Berre, Wilksch, Bonneu e Haig. A 1’50” da loro ci sono due inseguitori: Foss e Jungels, due atleti in grado di puntare anche a qualcosa di importante. Il gruppo con i big è lontano di 3 minuti quando mancano meno di 90 chilometri dal traguardo.
La gara comincia alle 10.17 e bastano pochi chilometri per incendiare la corsa. I tentativi di fuga com iniziano prestissimo e dopo una manciata di chilometri si forma il primo plotoncino con 12 attaccanti, il gruppo concede libertà e il vantaggio arriva subito a toccare i 5 minuti.
Il percorso della gara maschile ricalca quello della grande tradizione e ha molti tratti in comune con quello della scorsa edizione. Si corre lungo 252 chilometri con le 11 famosi Cote. La prima sarà posta a circa 70 chilometri dalla partenza mentre tutte le altre rientrano negli ultimi 100 chilometri. Le salite che possono essere decisive sono la mitica Redoute ai -34 dall’arrivo e la Cote de la Roche-aux-Faucons.
Ancora il Nord protagonista, ancora una grande classica. Stavolta è il momento della Liegi-Bastogne-Liegi che chiuderà il trittico delle Ardene con la 111esima edizione della Doyenne. Ovviamente anche oggi il grande favorito è Tadj Pogacar, reduce da una campagna del Nord al limite della perfezione. Lo sloveno però deve fare i conti con la voglia di Evenopoel e con l’emergente Skjelmose. Ma ci sono anche altri pronti a vestire panni delle sorprese come l’azzurro Ciccone o il britannico Pidcock.
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