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Djokovic a cuore aperto: le sue ferite all’Australian Open 2022

Il vincitore di 92 tornei in carriera torna a parlare di quanto successo lo scorso anno a Melbourne, quando gli fu impedito di giocare a causa della mancata vaccinazione.

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Novak Djokovic è pronto a riprendersi il suo trovo a Melbourne, dopo i fatti della scorsa stagione, col campione serbo al quale era stato impedito l’accesso al Paese a causa della mancata vaccinazione contro il Covid-19 (vicenda che poi è diventata un patetico circo mediatico).

Djokovic è al momento il favorito numero 1 per la vittoria degli Australian Open, primo Slam della stagione 2023. Il torneo inizierà lunedì, e Nole ha voluto concedere un’intervista ai media australiani per tornare a parlare di quanto successo nel 2022, cercando di raccontare la propria verità e le conseguenze che quella gogna ha avuto sul proprio gioco e sulla propria anima.

Djokovic e gli occhi di tutti addosso: “Sono diventato il cattivo del mondo”

Nole si era presentato in Australia con un’esenzione medica per non vaccinarsi contro il Covid-19. Convinto no-vax, per il serbo era poi iniziata una trafila che lo ha visto anche “segregato” in un albergo australiano per diversi giorni. Quando tutte le indagini finirono, con in mezzo anche il Ministro della sanità, il nativo di Belgrado fu espulso dal paese.

Insomma, in quel momento Djokovic aveva tutti gli occhi del mondo addosso, in maniera negativa, forse la più brutta situazione nella quale può trovarsi un’atleta professionista. Queste le sue parole, rilasciate a Channel 9:

“Sono stato coinvolto in una tempesta mediatica sulla stampa di tutto il mondo relativa a tutto ciò che ha a che fare con il Covid-19 e il vaccino. All’improvviso, sono diventato il cattivo del mondo, una posizione in cui è orribile trovarsi come atleta. La storia che è stata creata su di me dalla stampa era molto negativa. Molte persone hanno un’idea sbagliata di quello che è successo – prosegue Djokovic -. Stavo solo seguendo le regole. La mia esenzione è stata verificata da un organismo indipendente e da un gruppo di medici. Sono entrato con tutti i documenti validi. Tutto è sfuggito di mano e poi sono stato etichettato come questo o quello. Le bufale inventate dai media erano molteplici e non sono riuscite a far prevalere la mia verità”.

Nole racconta i mesi successivi: “Ferite che si sono fatte sentire per molto tempo”

Ricordiamo inoltre che, per lo stesso motivo, ovvero la mancanza di vaccinazione contro il Coronavirus, Nole dovette saltare anche tutta la stagione nordamericana. Le conseguenza psicologiche di quanto successo, sostiene, si sono fatte sentire per molto tempo, e anche a livello sportivo.

Inoltre, il Djoker ribadisce la sua buonafede, parlando anche di persone che sono entrate in Australia con la sua stessa procedura:

“Sono rimasto per diverse settimane a casa, non ho girato molto. Speravo solo che la situazione si calmasse, cosa che alla fine è successa, ma le scorie sono rimaste eccome. Le ferite mi hanno segnato per diversi mesi, non sapevo che avrebbero influenzato il mio gioco e il modo in cui sto in campo. Non è stato facile per me mentalmente riorganizzarmi e ricominciare da capo. Le tracce di quello che è accaduto le ho sentite per troppo tempo e ancora le avverto. In ogni conferenza stampa mi facevano almeno una o due domande sull’Australia e su quello che era successo. Anche se volevo voltare pagina, le persone me lo ricordavano e tutta la faccenda restava lì. Altre due o tre persone sono entrate in Australia 10 giorni prima di me con esattamente la stessa esenzione che avevo io”.

Questa vicenda ha causato a Nole anche un enorme danno d’immagine, con alcuni sponsor che hanno interrotto la collaborazione col tennista, spaventati da cosa, in quel momento, Djokovic trasmetteva al pubblico. Tuttavia, sostiene sempre l vincitore di 92 tornei ATP, molte persone si sono fatte un’idea sbagliata dell’intero accaduto:

“È ancora un peccato e mi fa male che la maggior parte delle persone abbia un’idea sbagliata di quello che è successo. Questo è ciò che mi fa più male. I media se la sono presa con me alla grande per diversi mesi, quindi questo ha creato molto disturbo alla mia immagine e anche alle persone intorno a me. È qualcosa che devi accettare e affrontare. Non direi che è qualcosa che ha finito per distruggere tutto ciò che ho ottenuto dentro e fuori dal campo durante la mia carriera, ma è stato pesante. È stato così d’impatto ed è risuonato così lontano in tutto il mondo che molte persone ne parleranno ancora e lo ricorderanno per molto tempo ed è qualcosa che mi seguirà per un po’ di tempo”.

Problema al ginocchio per Nole. Sugli spalti non si potrà fischiarlo

Per quanto riguarda la partecipazione del campione serbo agli AO, due sono le novità di giornata. La prima è che Djokovic avrebbe accusato un fastidio al ginocchio dopo appena cinque game di una sessione di allenamento col russo Daniil Medvedev, dopo che aveva avuto problemi anche nel corso dell’ATP 250 di Adelaide (anche se non al ginocchio).

Preferendo non rischiare nulla, Djokovic ha interrotto la sessione, ed è in dubbio anche il match esibizione contro Nick Kyrgios. Oltre a questo, una novità riguarderà il pubblico.

Nello specifico, non sarà permesso ai tifosi presenti sugli spalti di di contestare Djokovic per la questione vaccini. Chiunque lo farà verrà immediatamente allontanato dall’arena. A riportarlo è l‘ANSA, che riprende la parole dell’organizzatore del torneo Craig Tiley: “Quello che ho sempre amato di Melbourne è che il pubblico apprezza davvero lo sport, secondo me più che ovunque in Australia – ha aggiunto – E spero che la gente ne tenga conto”.

Djokovic a cuore aperto: le sue ferite all’Australian Open 2022 Fonte: Getty Images

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