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Tegola Novak Djokovic: arrivano altri guai per il no al vaccino

Il tennista serbo sarà costretto a saltare i primi tornei della stagione negli Stati Uniti

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Non sono finiti i guai per Novak Djokovic: la presa di posizione contro il vaccino rischia di essere pagata cara dal tennista serbo anche nel 2023.

Gli Stati Uniti, a differenza di altri Paesi, hanno infatti esteso le regole che prevedono l’obbligo di vaccinazione contro il Covid per gli stranieri che entrano nel Paese: l’ex numero uno del mondo dovrà quindi saltare i primi tornei della stagione sul suolo americano.

Djokovic ancora “bandito” dagli Stati Uniti

Nel 2022 Djokovic era stato costretto a saltare l’Australian Open, dopo una lunga querelle al termine della quale era stato espulso dall’Australia, e gli Us Open. Inoltre aveva dovuto rinunciare a ben quattro Masters 1000, tre negli Stati Uniti e uno in Canada.

L’allentamento nelle regole in quasi tutto il mondo aveva fatto sperare che i guai ormai fossero alle spalle per Nole, ma la decisione delle autorità statunitensi, che hanno prolungato le norme di prevenzione almeno fino al 10 aprile prossimo, è stata una doccia gelata per il giocatore slavo.

No al vaccino, quali tornei salta Djokovic nel 2023

Djokovic sarà così costretto presumibilmente a saltare i due tornei Masters 1000 di Indian Wells e Miami, che in questa stagione inizieranno il 6 marzo e il 20 marzo, quando l’obbligo di vaccinazione e le regole vigenti saranno ancora sicuramente in vigore.

Si tratta di due tornei a cui Djokovic è particolarmente affezionato: a Indian Wells ha vinto 5 volte (2008, 2011, 2014, 2015, 2016), a Miami 6 volte (2007, 2011, 2012, 2014, 2015, 2016).

Djokovic pronto al ritorno all’Australian Open

Djokovic è però ora concentrato soprattutto sugli Australian Open, saltati clamorosamente nella scorsa stagione quando, atterrato nel Paese oceanico, si ritrovò recluso in un albergo e poi espulso perché non vaccinato dopo alcuni giorni di gogna mediatica.

Nole spera di essere accolto bene a Melbourne dopo quello che è successo l’anno scorso: “Dopo quello che è successo all’inizio di quest’anno spero di avere un’accoglienza decente e di poter giocare un tennis di un buon livello – ha detto in conferenza stampa -. Non serbo rancore, sono qui per giocare a tennis, divertirmi e trasmettere sensazioni positive. Non c’è ragione per innervosirsi”.

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