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Donnarumma, un ex Juventus è perentorio sul futuro di Gigio

La situazione in casa PSG, con mille galli in un solo pollaio, è estremamente tesa e tra i sacrificati ci sono due acquisti faraonici di quest'estate dei parigini, ossia Messi e il portiere campione d'Europa.

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Troppi galli nel pollaio generano grande confusione e grandi attriti. E’ questa la situazione che si sta creando in casa del Paris St. Germain, che ha fatto una campagna acquisti degna di Zio Paperone ma che ora deve far convivere gli interessi e le ambizioni dei tanti fuoriclasse che ha chiamato a difendere i propri colori.

A tale proposito Tuttosport, da sempre vicino alla Juventius, ha intervistato Nicolas Anelka, che in bianconero ebbe forse l’esperienza più disastrosa della sua carriera da calciatore poiché dal gennaio al maggio 2013 giocò solo una partita in Champions League e due in Serie A e sempre partendo dalla panchina, ovviamente senza segnare neanche un gol.

Il primo pensiero dell’ex attaccante francese è per Gianluigi Donnarumma, strappato al Milan dai parigini ma che finora ha quasi sempre dovuto lasciare spazio al titolare, il costaricano Keylor Navas: “Il PSG lo ha preso perché era libero, ma il discorso con Donnarumma deve essere chiaro. Vieni ma Navas è titolare quest’anno – dice Anelka -. Sei qui per il futuro. Spero che la società sia stata chiara perché altrimenti non sarà un sana concorrenza, ci deve essere un numero uno”.

Ma oltre alla lotta per il posto da estremo difensore titolare, c’è anche quella in attacco tra Mbappé, Neymar e Messi, nella quale a rimanere fuori spesso e volentieri, anche per problemi fisici, è la Pulce, altro acquisto estivo faraonico del club della capitale francese: “Mbappé deve essere il capo dell’attacco perché è il numero uno. Messi lo era nel Barcellona, ma ora deve servire Mbappé. E’ al club da cinque anni e Messi deve rispettarlo“, ha detto Anelka che poi aggiunge: “Mbappé è insostituibile, in velocità è il migliore al mondo e il PSG deve fare di tutto per farlo restare. Ma credo che abbia già deciso. Vuole di più ed è normale. Se avesse giocato le sue ultime tre stagioni in Inghilterra o in Spagna sarebbe già stato Pallone d’Oro. Se se ne andrà, dovremo ringraziarlo di tutto”.

Allo stesso tempo, però, Anelka è molto critico con la gestione di Messi da parte del tecnico Mauricio Pochettino: “Averlo (Messi, ndr) sta a significare che il PSG ha superato gli altri, è un club che ormai tutti amano ma manca di un titolo europeo. E questa è una grande pressione poiché tutti pensano che con Messi lo vinceranno. Ma il calcio non è solo stelle. La sostituzione nell’ultima partita? Non la dimenticherà e sarà difficile recuperare la situazione. Non si può gestire Messi così”.

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