Proprio come nel 2017, il prossimo marzo l’Italia si giocherà l’accesso a Qatar 2022 attraverso la lotteria dei playoff, esito maturato dal girone di qualificazione terminato soltanto alle spalle della Svizzera: un colpo basso per i campioni d’Europa in carica, con lo spettro di un’altra clamorosa eliminazione da scongiurare nel modo più assoluto.
Nelle ultime due gare contro Svizzera e Irlanda del Nord è emersa con maggiore forza l’assenza di un bomber, della capacità di tramutare in gol anche la minima occasione creata: con Immobile messo fuori causa da un infortunio, Insigne e Belotti non hanno inciso al centro dell’attacco, dando adito alle voci di una futura convocazione in azzurro per Joao Pedro.
Un’ipotesi confermata dal direttore sportivo del Cagliari, Stefano Capozucca , e ripresa dall’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’: per Joao Pedro, che non ha mai vestito la maglia del Brasile nonostante lo status di verdeoro più prolifico dei top 5 campionati europei, sarebbe un onore rispondere positivamente all’sos della nazionale del Paese che lo accolse per la prima volta nel 2010, ai tempi dello sbarco al Palermo.
Moglie palermitana e cuore cagliaritano: Joao Pedro ha tutte le carte in regola per divenire il prossimo ‘oriundo’ azzurro e sembra essersi messo l’anima in pace riguardo la mancata convocazione di Tite, che finora non lo ha mai preso in considerazione.
Per lui la casacca brasiliana è un ricordo lontano, risalente addirittura al 2009 quando, a 17 anni, prese parte al campionato sudamericano Under 17, vincendolo; un anno più tardi venne escluso dai convocati per la stessa competizione riservata agli Under 20, anch’essa portata a casa dal Brasile.
La Figc è al lavoro per capire i margini di manovra e le indicazioni sono positive: secondo la Fifa , a pregiudicare il cambio di nazionale sarebbe il compimento dei 21 anni al momento della prima presenza e, nel caso di Joao Pedro – che avrebbe scambiato anche qualche parola entusiastica al telefono con un componente del Club Italia -, questo è un problema che non si pone.
Lo stesso dicasi per Roger Ibañez, altro brasiliano a cui non è mai stato concesso l’onore di scendere in campo con la nazionale maggiore: per lui soltanto quattro apparizioni con l’Under 23 nel 2019, quando era ancora un oggetto sconosciuto tra le fila dell’Atalanta.
Il difensore della Roma, che ha origini uruguaiane ma possiede anche il passaporto italiano, è un’opzione valida per dar manforte alla difesa: insieme a Joao Pedro attende novità in vista dello stage di gennaio, propedeutico al momento della verità in programma a marzo.
Quando il loro apporto potrebbe essere fondamentale per conquistare il biglietto con destinazione Qatar.