Atletica in lutto per la morte di Gabe Grunewald, mezzofondista statunitense, eroina della battaglia contro i tumori. Lo ha annunciato martedì sera il marito Justin.
Gabe aveva 32 anni: a 22, quando gareggiava per l’Università del Minnesota, le venne diagnosticato un carcinoma adenoideo-cistico. Fu operata e continuò a gareggiare, arrivando seconda nel 2010 ai campionati universitari. La seconda tegola pochi mesi dopo, quando le fu trovato un cancro alla tiroide: la Grunewald continò a lottare ottenendo ottimi risultati: un quarto posto ai Trials olimpici 2012, il titolo nazionale sui 3000 indoor. Nel 2015 le venne asportato un tumore al fegato ma non si arrese e tornò ad allenarsi e a gareggiare, commuovendo tutti con la sua storia.
Continuò anche quando nel 2017 i medici le dissero che il carcinoma tiroideo non poteva più essere operato. Nonostante le sedute di chemioterapia riuscì a partecipare ai campionati nazionali all’aperto a Sacramento. Parallelamente alla vita in pista, Gabe sfruttò la sua notorietà per eventi di beneficenza e divenne un vero e proprio simbolo nella lotta al cancro, raccogliendo oltre mezzo milione di dollari per la sua fondazione “Brave Like Gabe”, coraggiosi come Gabe.
Una persona speciale, che il marito Justin ha cercato di raccontare nella straziante lettera d’addio pubblicata sui social.
“Cara Gabriele,
Per prima cosa, grazie. Grazie mille per avermi mostrato cosa vuol dire essere e sentirsi vivo. È facile passare attraverso la vita giorno per giorno e prendere a pugni il tempo. Attualmente anche se non lo mostro sempre, mi rallegro ogni secondo. Sia che siamo fuori a correre, o vagando su una nuova serie di Netflix, o semplicemente sdraiati a letto ad oziare. Niente può superare le sensazioni che provo quando vedo il tuo volto sorridente.
So che la vita è spaventosa e so che abbiamo vinto la lotteria dell’incertezza, e non è giusto, ma scelgo comunque la nostra vita di incertezze e, a volte, di paura, rispetto a qualsiasi altra opzione cui potrei pensare. Mi sono divertito così tanto con te e ho imparato di più dall’ averti come migliore amica e moglie di quanto avessi imparato nel resto della mia vita messa insieme.
So che ti è stato assegnato il compito più pesante della vita. Il compito di essere coraggiosa nonostante si provino enormi quantità di paura. Il compito di sorridere quando la gola si riempie di dolore e gli occhi vorrebbero riempirsi di lacrime, ma non penso che tu sia stata scelto per caso, e ancora una volta so che non è giusto, ma sei così incredibile ad essere te stessa ed è per questo che sento che “essere coraggiosi come gabe” (bravelikegabe nel testo…n.d.r.) è così speciale. Perché non c’è una parola nel dizionario per quello che fai o che sei. Corazzate di coraggio in confronto a quello che sei per me e a così tante persone là fuori di fronte alle più semplici e più stupide lotte della vita quotidiana.
Alla fine dei loro giorni le persone non ricorderanno i primati personali o le selezioni per qualche campionato, ma solo quel periodo difficile nella loro vita in cui stavano perdendo la speranza, ma hanno trovato l’ispirazione in una giovane donna che si è rifiuta di arrendersi.
Ti amo”.
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