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Elkann spiega perché è anno zero per la Juventus e assicura: Ferrari vincente con Hamilton

Il patron di Exor ridimensiona il calcio italiano e parla di nuova generazione per Madama con Thiago Motta e i giovani poi elogia il pilota inglese

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Oggi sarà all’Allianz Stadium per la sfida tra Juventus e Juve Next Gen ma John Elkann, presidente di Stellantis, Ferrari e Fondazione Agnelli, ma anche ceo di Exor, ieri era a Parigi, a Casa Italia, per presentare un nuovo progetto realizzato assieme al Coni. Intervistato dalla Gazzetta dello sport il n.1 del club bianconero ha spiegato cosa bisogna attendersi da questa stagione, parlando anche delle prospettive della Rossa con l’arrivo di Hamilton.

Elkann orgoglioso del legame Agnelli-Juve

Elkann parte dall’amichevole di stasera: “È una festa della famiglia bianconera, una tradizione iniziata lo scorso anno per i 100 anni del legame Agnelli-Juventus, la storia più longeva di qualsiasi sport al mondo. Sarà un bel modo per far partire la stagione, nonché la prima di Thiago Motta e dei nuovi giocatori allo Stadium. Ci saranno 40 mila persone e una grande atmosfera. Vogliamo creare un clima di condivisione, che a mio parere è alla base dello sport”.

Già in precedenza il nipote dell’Avvocato aveva parlato di Juventus all’anno zero: “Per voi che significa? Che si potrebbe non vincere? Vi dico come la vedo io. Ieri allo stadio del tennis ho mostrato ai miei figli una bellissima frase di Roland Garros che dice che la vittoria appartiene a chi ha tenacia e la tenacia in fondo è non perdere la voglia di metterti in gioco quando affronti delle difficoltà. Nella vita non possono non esserci momenti duri, l’importante è prenderli positivamente e sfruttarli per fare un reset. E ripartire. Dunque l’anno zero è l’attimo in cui schiacci quel bottone e ti lasci alle spalle il passato guardando solo al domani. Questo vale in tanti ambiti della nostra vita e particolarmente nello sport. Le squadre e gli atleti forti sono quelli che hanno questa abilità, ragionare in negativo che porta a creare alibi e rischi di arrivare a pensare che tutti siano contro di te. Se non vai bene è normale che i tifosi non siano contenti”.

Per Elkann Thiago Motta tecnico ideale per ricostruire

Non c’è più Allegri e c’è Thiago Motta in panchina: “Alla fine la cosa importante è approcciare con Thiago Motta una nuova generazione. Noi oggi abbiamo una squadra giovane, lui è un allenatore giovane che è stato anche giocatore e può aiutarci a costruire. Questo serve in questo momento, perché il collettivo che la Juventus ha è straordinario e con un grande potenziale”. Poi una stoccata alla Serie A: “Il campionato italiano è diventato un posto di formazione per giovani alle prime armi, quelli bravi andranno in Premier League. E poi magari a fine carriera in Arabia Saudita. Dite che è un peccato? È la realtà, il vero peccato è non guardare la realtà”.

Elkann: Hamilton non viene a fare il pensionato

Infine capitolo Ferrari: “Hamilton e la Ferrari si sono trovati, lui viene da noi per vincere e noi con lui diventiamo più forti nell’anticipare quelle che sono le sfide del futuro. Parliamo di un grandissimo atleta che è molto motivato a diventare per l’ottava volta campione del mondo, come dimostrano le ultime gare. Non viene certo in Ferrari per godersi la pensione, vuole giocarsela. Del resto basta guardare i grandi dell’ultimo decennio: Djokovic, Federer, Hamilton, Ronaldo, Messi, che cos’hanno in comune? La longevità. Hanno superato con un’enorme forza di volontà i condizionamenti fisici Quest’anno in Formula 1 c’è vera competizione, ci sono quattro scuderie che sono molto vicine l’una all’altra e questo rende tutto molto più interessante. Red Bull è partita bene, poi Ferrari, McLaren, adesso Mercedes: è un campionato finalmente aperto e con dei grandissimi piloti. Quello che conta è che si giri al massimo del proprio potenziale. Chi ha più esperienza, come Hamilton o Alonso, ha maggior regolarità. E questo può fare la differenza”.

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