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Empoli, che ci fa Cacace tra i Fifa Best player? Dalla Nuova Zelanda con Napoli nel cuore, una favola da raccontare

Il terzino dei toscani assieme ai big del pianeta tra i possibili premiati, perché è in nomination e come è arrivato a giocare in serie A

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Che ci fa il terzino neozelandese dell’Empoli Liberato Cacace tra le nomination per il Fifa Best Player? Molti, leggendo la lista dei possibili premiati, si saranno fatta questa domanda. Assieme a gente come Carvajal, Bastoni, Bremer, Hummels e Alphonso Davies c’è il classe 1988 che da quattro anni gioca in Toscana con i biancazzurri.

Gli outsider del Fifa Best Player

Cacace non è l’unica sorpresa nelle nomination: se da un lato stupisce l’assenza di Lautaro, cosa che ha scatenato la rabbia di Marotta, dall’altro non mancano nomi meno noti come l’attaccante German Cano, della Fluminense, o quello di Afif, attaccante del Qatar ma cosa ha fatto Cacace per entrare nel lotto dei possibili vincitori del premio come miglior difensore?

Il motivo della presenza di Cacace

Cacace è stato inserito tra i candidati perché è stato grande protagonista lo scorso giugno della Coppa delle Nazioni dell’Oceania, vinta dalla Nuova Zelanda. I Kiwis si sono aggiudicati la manifestazione per la sesta volta e Cacace ha vinto il premio come miglior calciatore del torneo.

La storia di Cacace

Nome e cognome del giocatore ne tradiscono le origini: la famiglia è originaria di Massa Lubrense in provincia di Napoli. Il padre Antonio è un imprenditore che un bel giorno lascia l’hotel-ristorante di famiglia nella penisola sorrentina per coltivare un altro sogno, quello di cambiare vita assieme alla moglie a Wellington, dove apre il ristorante La Bella Italia. Ed è a Wellington che nasce Liberato.

La carriera di Cacace

Veniva chiamato Libby dagli amici e compagni di squadra del Island Bay United, prima squadra dilettantistica in cui è cresciuto. All’età di 16 anni arriva la grande opportunità con il Wellington Phoenix, l’unica squadra neozelandese militante nella A-League, il campionato australiano. Nel 2018 va a Sydney, esordisce tra i professionisti a soli 17 anni e totalizza 60 presenze complessive, condite da 4 gol e 4 assist, in tre anni e vince il premio Harry Kewell Medal, riservato al miglior under-23 dell’anno nel campionato australiano.

Nel 2020 viene notato dal Sint-Truiden, club della Jupiler Pro League in Belgio e si fa notare a livello internazionale. Viene selezionato dalla Nazionale olimpica neozelandese per la spedizione di Tokyo e lui non spreca l’occasione: l’intera squadra oceanica stupisce, arrivando anche ai quarti di finale, ma Cacace in particolare si mette in mostra con un autentico eurogol al volo, segnato contro l’Honduras nella fase a gironi.

Come arriva all’Empoli lo spiegò il padre Antonio a calciomercato.it: “Liberato giocava nel Sint-Truiden, in Belgio. Durante una notte, mia moglie mi svegliò perché il mio cellulare squillava, arrivavano tante notifiche dall’agente di mio figlio. E all’improvviso arrivò questa notizia che l’Empoli aveva acquistato Liberato. Dopodiché il telefono è impazzito: arrivavano messaggi dall’Italia e anche dalla Nuova Zelanda. Eravamo molto presi e orgogliosi. Ma anche increduli. Liberato è onorato di essere ad Empoli, perché lavora molto sui giovani, l’ideale per lui. E poi il paesino è a misura d’uomo. E’ perfetto. Certo io sono tifoso del Napoli, gli parlavo di Maradona, sarebbe un sogno se vestisse l’azzurro un giorno”.

Empoli, che ci fa Cacace tra i Fifa Best player? Dalla Nuova Zelanda con Napoli nel cuore, una favola da raccontare Fonte: Ansa

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