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Eredità Berlusconi, i nuovi poteri di Marina: il futuro del Monza dipende dal riassetto Fininvest

Nuovo riassetto deciso dal consiglio di amministrazione che vede interessato, in parte, anche il Monza calcio. Intanto con Galliani il club è entrato nell'ECA

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Quanto che emerge dalle rivelazioni relative al nuovo, parziale riassetto di potere all’interno della Fininvest indica quel progetto che poi nulla è se non il passaggio, inevitabile, alla seconda generazione di un impero.

Secondo quel che si evince dalle anticipazioni pubblicate, questo equilibrio formale ma anche propedeutico al definitivo riassetto si sviluppa sull’asse tra Marina Berlusconi, presidente, e Danilo Pellegrino (amministratore delegato), figura presente e di fiducia, in attesa della definizione dell’iter ereditario.

Fininvest, il riassetto del 29 giugno

In sostanza, Marina – stando a quanto si apprende dal Corriere della Sera che cita i verbali del consiglio di amministrazione – avrebbe più deleghe esclusive ma raddoppio della carica per l’ad che diventa anche direttore generale. Un principio che potrebbe avere delle ripercussioni anche sul Monza Calcio, che fa capo a Fininvest, dopo quanto ascoltato dalla voce di Pier Silvio Berlusconi in occasione del 1° Trofeo dedicato al padre ad agosto.

Nel verbale del cda del 29 giugno, i poteri che vengono affidati in esclusiva alla presidente su alcune materie come operazioni bancarie, girofondi, nomina direttori erano delegate anche a Pellegrino, fino ad allora: sul piano della governance è un segnale per indicare la via.

Prima dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, avvenuta il 12 giugno scorso, il quadro non era solo differente ma era stretto anche dalla volontà del presidente di non cedere il Monza Calcio, almeno fino a quando non vi fossero determinate condizioni.

Adesso che il governo della holding sta mutando, con esso potrebbe modificarsi il destino delle controllate ovvero Mfe-Mediaset, Mondadori, il 30% di Banca Mediolanum, il Monza Calcio e il Teatro Manzoni.

Fonte: ANSA

Galliani al Trofeo Berlusconi con Marta Fascina, Luigi e Paolo Berlusconi

Il tema eredità e il futuro del Monza

Il primo passaggio – secondo il Corsera – sarà l’accettazione dell’eredità e l’intenzione di procedere senza beneficio di inventario andrebbe a garantire la procedura più semplice e far partire la successione. La maggioranza di Fininvest (53%) passerà, come si vocifera da tempo, a Marina e Pier Silvio e si potrebbero apportate piccole modifiche agli statuti di Fininvest e Dolcedrago (la holding parallela che ha in portafoglio le grandi ville di famiglia) per dare un peso adeguato a Luigi, Barbara ed Eleonora (47% di Fininvest).

Così avrebbero potere decisionale e un riconoscimento equilibrato e formale. Riassumendo le novità vertono sui tetti di spesa, fino a 300 milioni per Marina e una serie di poteri che sono condivisi con Pellegrino, che ha assunto però anche il ruolo di dg.

Fonte: ANSA

Berlusconi e Galliani

Sul Monza, che intanto grazie a Adriano Galliani, è entrato nell’ECA e sta assumendo un ruolo anche societario più visibile e di peso nelle istituzioni sportive, grava ancora l’incertezza dovuta alla situazione ereditaria legata a Fininvest. Gli scenari, però, li conosciamo grazie al susseguirsi di indiscrezioni e alle dichiarazioni rilasciate dal fido Galliani dopo la scomparsa di Berlusconi.

I rumors su socio e vendita

Sulla sorte del Monza, club brianzolo che Berlusconi ha portato in Serie A dopo le note traversie, vi è inevitabile indeterminatezza e ciò soprattutto dopo quanto affermato da Pier Silvio – presidente di Mediaset – e le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 ore relative al mandato che Finivest avrebbe dato alla banca d’affari Lazard.

Insomma, all’orizzonte c’è molto da scoprire tra possibili nuovi soci, come il magnate greco Evangelos Marinakis e i partner statunitensi a cui sarebbe stato indirizzato il dossier preparato per eventualmente procedere a una fase più concreta.

Passaggi estremamente centrali, per le sorti di Fininvest, di Mondadori, Mediaset e delle società riconducibili a Marina, Pier Silvio e alla società dei tre figli avuti dalla seconda moglie, Veronica Lario. Oltre, naturalmente, al Monza e ai beni e ai ricordi cari al defunto presidente e ai tifosi, come le copie delle Coppe Campioni conquistate con il Milan e conservate a Villa San Martino.

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