Il ricordo di Marco Simoncelli è in quanti abbiano avuto modo di vedere, toccare anche solo attraverso le testimonianze l’immenso amore dei suoi genitori per questo ragazzo che sognava di realizzare l’ambizione, in fondo, di un bambino: quello di gareggiare in MotoGP. Oggi a ricordare quanto sia profondo e presente il Sic è questa storia che L’Unione Sarda riporta con dettagli commoventi ed emozionanti, perché è una vicenda di rinascita, speranza. E fiducia.
Simoncelli appare a un giovane in coma: il racconto
Marco Sias, ventenne di Iglesias, operato per delle emorragie cerebrali riportate a seguito di un grave incidente con il monopattino risalente allo scorso novembre, ha rivelato d’essere stato destato dal coma da una figura su una due ruote:
“Ho fatto delle ricerche sulla moto che ho visto mentre ero incosciente – le parole di Sias riportate dal quotidiano – e ho riconosciuto il mezzo, il numero e il viso del ragazzo che mi ha parlato. Era Marco Simoncelli, l’ex campione di MotoGP scomparso nel 2011. Sono rimasto molto colpito perché non sapevo chi fosse, non seguo lo sport e non avevo mai sentito parlare di lui. Mi ha detto che stava bene e di non preoccuparmi, perché mi sarei risvegliato”.
Simoncelli compare durante il coma: le ricerche e la scoperta
Dopo mesi di traversie, Sias ha ripreso conoscenza e ha raccontato ai genitori di come, mentre si trovava in coma, gli era apparso un giovane dai folti capelli ricci e biondi e un cerotto bianco sul naso che, seduto su una moto con il numero 58, lo aveva tranquillizzato assicurandogli che si sarebbe risvegliato. Accanto a lui una figura femminile che potrebbe essere una delle infermiere dell’ospedale che, però, non lo aveva mai visto da sveglio.
“Ho fatto delle ricerche e ho riconosciuto il mezzo, il numero e il volto del ragazzo che mi aveva parlato mentre ero in coma. E ho scoperto che si trattava di Marco Simoncelli”.
I genitori del ragazzo, vittima di un incidente drammatico che gli è costato due interventi alla testa e 17 giorni di coma, si sentono miracolati per quanto accaduto e per aver riportato a casa Marco il 31 dicembre scorso.
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