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Ezio Gamba, l'allenatore di Vladimir Putin, vuole la Federazione Judo: "Ciao Russia, il mio cuore è in Italia"

L'olimpionico a Mosca 1980 non è più il coordinatore tecnico delle Nazionali russe: la sua prossima missione è la presidenza della Fijlkam, con la "benedizione" dell'allievo Vlad.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Mosca gli porta decisamente bene. Nel 1980, alle Olimpiadi organizzate nell’allora capitale sovietica, conquistò una storica medaglia d’oro per il judo italiano. E nel 2008 è diventato coordinatore tecnico delle Nazionali russe di judo. Ezio Gamba, però, ha deciso di tornare in Italia. Neppure il rapporto di amicizia con Vladimir Putin, che lo ha voluto come allenatore personale, lo ha fermato. “Scelta di cuore”, ha dichiarato al Corriere della Sera, annunciando l’intenzione di candidarsi alla presidenza della FIJLKAM, la Federazione che raggruppa sotto una sola sigla il judo, la lotta, il karate e le arti marziali.

Judo, coach Gamba lascia la Russia e torna in Italia

La decisione di Gamba, leggenda vivente del judo italiano (e russo, visto che ‘Mad Vlad’ gli ha conferito pure la cittadinanza dopo i trionfi della Nazionale russa a Londra 2012, a cui il presidente ha assistito dal vivo), segue un primo passaggio avvenuto nel 2022, all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina: le dimissioni dall’Unione Europea Judo. “Non posso accettare che il mondo del judo si divida”, scrisse allora. Due anni dopo, ha rescisso il contratto con la federazione moscovita: “Sul piano economico ci rimetto, però il presidente ha capito che è una scelta di cuore e non si oppone”.

Ezio Gamba e Vladimir Putin: maestro e allievo sul tatami

Rapporto diretto e strettissimo, quello tra Gamba e Putin. “Non mi ha ancora chiamato, è da un po’ che non lo sento al telefono. Ho il suo numero? No, mi chiama la sua segreteria o mi manda messaggi. L’ultima volta gli ho fatto i complimenti per il centro olimpico aperto l’anno scorso: ha 360 camere e il tatami più grande del mondo, una struttura meravigliosa”, ha confidato il coach. “Ora ha la sua età, ma ha talento. Con lui ho fatto una sorta di ‘divertimento motorio in coppia’, però quello che mi ha colpito è quanto sta bene con la squadra: conosce i nomi di tutti, quando è assieme agli atleti mi sembra un bambino curioso che gioca con il Lego”.

La candidatura alla presidenza della Fijlkam: il programma

Il futuro di Gamba è in Italia. Magari da presidente federale, visto che il mandato di Domenico Falcone, in carica dal 2014, è definitivamente in scadenza. “Ho intrapreso quest’avventura per promuovere le discipline Fijlkam, entusiasmare coloro che si avvicinano a esse, e restituire a chi è già nel nostro movimento il senso di appartenenza a una grande famiglia”, la frase ripetuta come uno slogan. “La mia priorità è portare un’atmosfera piacevole di lavoro. Quindi, pianificazione e programmazione: non serve guardare a due mesi di distanza, semmai bisogna spingersi a dieci o a quindici”.

Il judo italiano a Parigi 2024: buono il giudizio di Gamba

Buona la valutazione sulla spedizione azzurra a Parigi, nonostante sia arrivato un solo oro, quello di Alice Bellandi, e anzi la federazione abbia denunciato errori arbitrali a sfavore, finendo in contrasto con l’organizzazione mondiale: “Il mio giudizio non è negativo, in particolare credo che i judoka abbiano lottato come leoni“, ha spiegato il tecnico di Putin. “Si può e si deve puntare sull’aspetto educativo e formativo. Ad esempio, io spingo per insegnare ai giovani ma anche a persone della terza età, la tecnica della caduta del judo: aiuterebbe a evitare tanti infortuni nella quotidianità”.

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