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F1, Binotto al veleno: "Ferrari ha preso Hamilton a fine carriera", l'ex tp si toglie i sassolini dalle scarpe

L'intervista all'ex Team Principal della Ferrari Mattia Binotto che critica i tempi dell'arrivo di Hamilton a Maranello, e poi il nuovo regolamento 2026 e il percorso di Audi

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Filippo Rocchi

Filippo Rocchi

Giornalista

Cresciuto tra una staccata di Alonso, un dritto di Federer e un fade away di Kobe, il calcio ha la meglio. Ha seguito diverse manifestazioni sportive e non. Ama scoprire nuove storie e raccontarle.

Dopo 28 anni in Ferrari, fino a esserne team principal, ora il presente e futuro di Mattia Binotto parla tedesco. Dopo la brutta chiusura con la casa di Maranello, l’ingegnere svizzero dalla scorsa estate è diventato Chief Operating and Chief Technical Officer della Stake F1 Team Kick Sauber, nel frattempo divenuta di proprietà dell’Audi, che prenderà il pieno controllo sulla scuderia a partire dal 2026. Proprio una settimana fa a Barcellona Binotto si è preso una piccola rivincita sul Cavallino Rampante con quel sorpasso di Hulkenberg al penultimo giro su Lewis Hamilton. Ed ora giusto anche per lui togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

Binotto e il futuro con Audi: “Vogliamo vincere nel 2030”

Ad automoto.it, l’ingegnere ha affermato: “Lo sviluppo della macchina procede. C’è sicuramente molto da fare. Chiaramente il prossimo anno per noi significa correre con i colori e il marchio di Audi sulla carrozzeria. C’è un punto di discontinuità come brand, ma non come squadra. Ci siamo dati l’obiettivo di vincere nel 2030”. La macchina è già migliorata in maniera importante, se la si confronta con quella disastrosa della scorsa stagione: “La squadra sta lavorando con entusiasmo, compiendo passi in avanti. In termini di spirito di squadra e di lavoro si tratta di un campionato che mi sta dando soddisfazione”.

Binotto: “Ferrari? Hamilton ha una certa età”

Impossibile non chiedere della sua grande ex, la Ferrari: “Da esterno forse non bisognerebbe nemmeno giudicare, ma è chiaro che le prestazioni in pista e i risultati non sono felici in questo momento”. La Rossa è al secondo posto nella classifica costruttori, più per difficoltà degli altri che per meriti suoi. La stessa posizione in cui Binotto aveva chiuso il suo ultimo Mondiale come team principal della Ferrari. “Conosco molto bene ogni singolo componente di quella squadra e so che sono bravi, forti e capaci. Sapranno migliorare la vettura e fare bene in futuro. Credo che la Ferrari possa togliersi qualche soddisfazione per quest’anno. Chiudendo l’argomento Ferrari, Binotto si è tolto qualche sassolino dalla scarpa sull’operazione Hamilton: “Ha una certa età. La Ferrari lo ha preso quando ormai è alla fine della sua carriera. L’ideale sarebbe stato poterlo avere qualche anno prima”, e magari con lui ancora nelle vesti di team principal.

La Sauber ha raggiunto buoni risultati tra i “normali” della Formula Uno, su tutti il quinto posto di Hulkenberg a Barcellona. La scuderia si è messa alle spalle in classifica costruttori Aston Martin e Alpine, ma il tempo di pensare solo alla vettura del prossimo anno si avvicina: “A brevissimo sarà tempo di dedicarsi esclusivamente al 2026, ma va detto che già oggi gran parte della struttura è impegnata su quel fronte. Non possiamo sapere dove ci troveremo rispetto agli altri, lo scopriremo solo il prossimo anno. Ma anche quello del motore Formula 1 per noi è un esercizio nuovo”. Nonostante ciò, Audi ha degli obiettivi ben precisi per togliere la scuderia dalla mediocrità: “Non ci aspettiamo di essere tra i migliori, ma di essere pronti per quello che possiamo fare dal 2026, sapendo che gli anni successivi saranno fondamentali per riuscire ad avere il miglior motore nel 2030”.

Audi sfida grandissima, Binotto ci crede

Il nuovo regolamento tecnico che entrerà a partire dal 2026 non è ancora stato visto ma è già oggetto di critiche: “Penso sia presto per giudicare, ogni nuovo regolamento ha sempre delle esigenze di messa a punto. Lo è stato per il 2022 e per i regolamenti precedenti. Penso che la Formula 1 abbia l’obbligo di innovare. Penso che all’inizio di questo regolamento ci saranno dei divari più ampi di quelli che vediamo oggi tra i vari team”, e l’esempio più lampante è stato il dominio Mercedes all’inizio di questa era che volge al termine.

Binotto chiude parlando del suo futuro con Audi: “Sfida grandissima. Poi ogni sfida ha una sua dimensione, una parte di difficoltà. Questa è immensa, ma molto bella. Non l’avrei scelta se non fosse stata entusiasmante”.

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