Max Verstappen ha confermato la sua supremazia in Formula 1 e ha centrato la pole position del Gran Premio del Messico. Il pilota olandese già campione del mondo si è messo alle spalle le due rinascenti Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton.
Poi il beniamino di casa Sergio Perez. Male la Ferrari, Carlos Sainz è quinto, Charles Leclerc, in difficoltà dallo schianto di venerdì, è solamente settimo.
- F1, le qualifiche del Gp del Messico: Verstappen, poi le Mercedes
- F1, la griglia di partenza del Gran Premio del Messico
- F1, polemica Alonso-Hamilton: lo spagnolo fa retromarcia
F1, le qualifiche del Gp del Messico: Verstappen, poi le Mercedes
In Q1 Hamilton firma il miglior tempo, confermando quanto fatto vedere nelle terze libere, davanti a Verstappen e Leclerc. Out Schumacher, Vettel, Stroll, Albon e Latifi.
Anche in Q2 il pilota della Mercedes resta al comando, chiudendo davanti con appena 8 millesimi di vantaggio su Sainz. Leclerc è protagonista di un paio di errori ma si salva con l’ottavo tempo. Fuori Ricciardo, Zhou, Tsunoda, Gasly e Magnussen.
In Q3 piloti di testa molto vicini: il beniamino di casa Sergio Perez lotta con Verstappen e Sainz, anche le Mercedes sono veloci (ma Hamilton si vede cancellare un giro) mentre Leclerc è più in difficoltà.
All’ultimo tentativo, Verstappen vola e strappa il tempo più veloce in 1:17:775, davanti a Russell e Hamilton. Solo quinto Sainz, settimo Leclerc.
F1, la griglia di partenza del Gran Premio del Messico
Verstappen
Russell
Hamilton
Perez
Sainz
Bottas
Leclerc
Norris
Alonso
Ocon
Ricciardo
Zhou
Tsunoda
Gasly
Magnussen
Schumacher
Vettel
Stroll
Albon
Latifi
F1, polemica Alonso-Hamilton: lo spagnolo fa retromarcia
Hanno tenuto banco nelle ultime ore le parole controverse del due volte campione del mondo Fernando Alonso, che confrontando i titoli iridati di Lewis Hamilton con quelli del rivale Max Verstappen ha espresso un giudizio a sorpresa: “Ho molto rispetto per Lewis, ma è comunque diverso vincere sette titoli mondiali quando hai dovuto lottare solo con il tuo compagno di squadra. Ritengo che un titolo vinto così abbia meno valore rispetto a chi ha conquistato meno titoli ma ha dovuto lottare contro altri piloti che avevano un mezzo uguale o addirittura migliore”, ha detto al De Telegraaf facendo riferimento anche alla sua doppietta nel 2005 e nel 2006.
Parole che hanno provocato una bufera, tanto che lo spagnolo ripensandoci sui social ha fatto retromarcia: “Tutti i titoli iridati sono straordinari, meritati e di ispirazione. Sono impossibili da comparare, godiamoci i campioni e le leggende del nostro tempo”.