La sentenza sul Budget Cap sforato dalla Red Bull non è piaciuta ai rivali delle scuderia austriaca. La sanzione di sette milioni di dollari è una multa che va alla FIA e non riduce la disponibilità della squadra, così come la limitazione di lavorare in galleria apre la possibilità di sviluppare la monoposto in altre aree tecniche. Adesso, anche la Ferrari ha voluto dire la sua.
Budget Cap-Red Bull, le parole di Mekies sulla sentenza
Il Direttore Sportivo di Maranello Laurent Mekies si è esposto così sulla sentenza del caso Red Bull-Budget Cap: “La cosa più importante per noi era che la FIA facesse chiarezza, con la conferma dell’irregolarità da parte della Red Bull per quanto riguarda il budget cap del 2021. Siamo contenti di constatare come il team austriaco abbia ammesso la violazione. Poi c’è l’entità della violazione: parliamo di 2,2 milioni di dollari”.
Per Mekies il vantaggio Red Bull è evidente: “Nelle ultime settimane abbiamo fatto notare quanto possa incidere anche solo mezzo milione in più a disposizione di un team. Per squadre del nostro livello questo può significare un miglioramento della performance nell’ordine di un paio di decimi. Sono valori che hanno un impatto reale sulle gare e di riflesso anche su un intero campionato”.
Budget Cap, Red Bull graziata: Ferrari non contenta
Mekies non ci sta e senza mezzi termini ammette: “Per quanto riguarda le sanzioni comminate a Red Bull Racing, non possiamo dirci soddisfatti. Come Ferrari non capiamo come il 10% di riduzione del tempo di sviluppo possa corrispondere ai due decimi di cui sopra. Inoltre questa sanzione non è accompagnata da nessun tipo di riduzione del Budget Cap del prossimo anno. Di fatto si costringe Red Bull a spendere il proprio budget altrove, magari progettare una nuova sospensione o ridurre il peso della macchina, visto che non potrà investirli in ricerca aerodinamica”.
Mekies conclude: “La nostra posizione è che questa combinazione di fattori porti ad effetti di scarsa portata reale. Ora però dobbiamo voltare pagina e guardare avanti”. La sentenza della Fia però non trasmette fiducia in vista del prossimo anno.