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F1, Hamilton e Leclerc snobbano già Newey, da genio a inutile. Eddie Jordan: "Vi spiego il no alla Ferrari"

Prima di scendere in pista a Baku si è molto parlato del matrimonio tra Adrian Newey e Aston Martin con la Ferrari ancora una volta sedotta e abbandonata. Hamilton e Leclerc minimizzano, Eddie Jordan vuota il sacco

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Da oggi si fa finalmente sul serio a Baku. Con le prove libere del venerdì ha inizio il week end del Gran Premio di Azerbaijan. Intanto però la notizia della settimana continua a far parlare il circus. L’arrivo di Adrian Newey all’Aston Martin ha significato soprattutto l’ennesimo rifiuto della Ferrari da parte del genio dell’aerodinamica. Non si crucciano più di tanto Charles Leclerc e Lewis Hamilton che il prossimo anno salirà sulla rossa. Mentre Eddie Jordan che ha fatto da consulente nelle varie trattative dell’ingegnere inglese ha spiegato i motivi del “no” a Maranello.

Ferrari, Hamilton: “Peccato per Newey, ma non si vince con un uomo solo”

Dopo aver lavorato con tanti campioni avrei voluto lavorare per Hamilton o Alonso, purtroppo non potevo scegliere entrambi“. Così Adrian Newey ha glissato sulla scelta che lo ha visto accettare le avance danarose dell’Aston Martin invece che andare alla Ferrari e lui, ingegnere più vincente della storia della F1, lavorare col pilota più vincente, Lewis Hamilton.

Dal canto suo Hamilton che dal prossimo anno vestirà la tuta rosso Ferrari ha fatto buon viso a cattivo gioco mascherando la delusione per il mancato approdo di Newey a Maranello: “Penso che qualsiasi squadra sarebbe felice di avere Adrian, ma alla fine ha fatto ciò che era meglio per lui. Sinceramente, non sono deluso, non cambia nulla per me, sono ancora convinto al 100% che possiamo fare grandi cose. Ho già detto in passato che sarebbe stato un onore lavorare con Adrian, ma ho già avuto il privilegio di lavorare con due squadre campioni che non avevano Adrian” .

F1, Leclerc: “Newey? Sta a noi dimostrare che ha sbagliato lui”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Charles Leclerc che oltre ad analizzare le possibilità sue e della Ferrari di fare bene a Baku come a Monza stuzzicato sul “no” di Newey a vestirsi di rosso ha detto: “Non sono deluso per la scelta di Newey, perché con lui abbiamo parlato e abbiamo provato. Adrian ha ritenuto meglio l’Aston Martin, per me la Ferrari resta la squadra numero uno. Peccato per lui. Sono certo che questo è il team vincente e Vasseur sta facendo un lavoro straordinario. Faremo di tutto per dimostrare a Newey che ha sbagliato a non venire in Ferrari“.

Adrian Newey in Ferrari, Eddie Jordan spiega le ragioni del “no”

Ha fatto da amico, agente e intermediario. Ora anche lui, che è uno che ha sempre parlato tanto può finalmente rompere il silenzio sulle trattative di Adrian Newey, dal no alla Ferrari alla firma con Aston Martin. Stiamo parlando di Eddie Jordan, ex patron e team principal dello storico team omonimo che rappresenta di fatto le radici, attraverso mille compravendite e fallimenti (Midland, Spyker, Force India, Racing Point) dell’attuale Aston Martin.

Eddie Jordan ha seguito Newey nel ginepraio di contatti e contratti di questi mesi. E vuotando il sacco ha finalmente spiegato le ragioni del no alla Ferrari e del sì ad Aston Martin del genio inglese: “Secondo me ci sono un paio di ragioni molto sensate e realistiche. Una di queste era la posizione, di controllo totale e responsabilità, che non aveva mai avuto prima in altre scuderie dove aveva lavorato. Stroll gli ha offerto una partecipazione azionaria, una posizione di totale responsabilità, di controllo”.

Per quanto riguarda l’altro motivo, Jordan ritorna sul discorso della volontà di Newey di lavorare con e per un altro grande pilota proprio come Alonso o Hamilton: “Lewis va alla Ferrari. Certo, abbiamo avuto lunghe discussioni con la Ferrari, ma Aston Martin e Fernando sono stati quelli che hanno dato ad Adrian la sfida di cui aveva bisogno, come quando è andato in Red Bull, portare un team dal quinto posto tra i costruttori al primo”.

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