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F1, Horner, voci su licenziamento: Red Bull prende posizione. Il chiarimento della scuderia

Dopo le indiscrezioni sul licenziamento di Christian Horner, un portavoce di Red Bull Racing smentisce le voci di un allontanamento del team principal

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Il clima in casa Red Bull continua ad essere avvelenato, con fazioni che si guardano in cagnesco e rese dei conti in pieno svolgimento. O perlomeno, questo il fosco ritratto che traspare dallo stillicidio di informazioni, retroscena e livori circolanti sui media. Le ultime davano Christopher Horner dato per essere licenziato dalla scuderia, nonostante lo stesso team principal nelle varie interviste del fine settimana del GP d’Arabia Saudita avesse assicurato di rimanere sulla tolda di comando.

Le voci sul licenziamento di Chris Horner

Le voci sul licenziamento sono circolate insistentemente nella domenica post Gran Premio del sabato (causa Ramadan), vinta tanto per cambiare da Max Verstappen e con tanto di doppietta della scuderia con il secondo posto di Sergio Perez.

Secondo F1-Insider.com infatti il destino di Horner era ormai segnato, con la vittoria della fazione che vede nelle sue fila un altro che sembrava a rischio allontanamento, ovvero Helmut Marko. Il punto di riferimento di Verstappen (i due sono legati a doppio filo: se il consulente, comunque ai vertici del team, lasciasse, se ne andrebbe anche il tre volte campione del mondo), con l’amministratore delegato di Red Bull Oliver Mintzlaff, sembrava essere arrivato al traguardo di avere la testa del team principal.

Red Bull non vuole rischiare il proprio marchio, e pare che anche gli U2 si vogliano muovere

E questo per via dello scandalo dei presunti comportamenti inappropriati nei confronti della dipendente, che potrebbe avere la sua rivalsa (magari parlando con i media della vicenda) dopo che l’indagine interna svolta per accertare i fatti aveva scagionato Horner da ogni imputazione a suo carico. In un’epoca in cui per fortuna c’è una diversa sensibilità per questi casi, e purtroppo una certa enfasi forcaiola da parte dell’opinione pubblica, questa storia archiviata così velocemente potrebbe da palla di neve diventare una valanga che rischierebbe di scalfire un marchio così popolare come Red Bull.

In tutto ciò si aggiungerebbe poi l’indiscrezione, ai limiti dell’assurdo e quindi tutta da verificare, secondo cui gli U2 avrebbero pronta una canzone contro Horner (dal titolo “Don’t be horny, be Christian“, troppo trash persino per il gruppo di Dublino) giacché il fratello delle dipendente a quanto pare è il genero di The Edge.

Il giornalista del De Telegraaf riporta le parole di un portavoce Red Bull

Ebbene, nelle ultime ore abbiamo avuto un ulteriore sviluppo della soap Red Bull Amara. L’indiscrezione secondo cui la parte austriaca della scuderia, vicina a Marko, con il sostegno addirittura della proprietà thailandese, era ad un passo dal conquistare l’allontanamento di Horner non sarebbe vera.

Erik van Haren, giornalista del De Telegraaf, su X ha riportato le parole da una fonte interna di Red Bull Racing che smentisce le ultime ricostruzioni. Il tweet recita:

“La risposta del portavoce della Red Bull Racing: ‘Come ha detto Christian [nella conferenza stampa post GP, ndr], lui è grato per il pieno sostegno degli azionisti e le cose restano così”.

Ovvero, ognuno a suo posto. Ma, a questo punto, sinché il polverone non si poserà, non si escludono ulteriori sviluppi.

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