C’è un’aria diversa in F1 a Las Vegas dove il campionato è ripreso dopo la sosta autunnale. Non è il ritorno della Mercedes in pole con Russell, nemmeno la prima fila Ferrari con Sainz e neanche il freddo che ha accolto il circus nel Nevada. Bensì un costante e continuo odore di marijuana che si respira in tutta l’aria e l’area del circuito. Un “inconveniente” che gli stessi piloti hanno sottolineato in questi giorni. E se le prime dichiarazioni sembravano più una battuta o una provocazione, da Perez a Colapinto, ora anche il campione in carica Max Verstappen ha confermato lo “sballo” che si respira. E qualcuno addirittura arriva a ipotizzare che questo possa influire con l’antidoping dopo la gara.
- La marijuana mette in imbarazzo il GP di Las Vegas
- Marijuana a Las Vegas, l'allarme di Perez e Colapinto
- Verstappen ci scherza ma non troppo: "Ero fatto al volante"
- Rischio doping per i piloti di F1 nel GP di Las Vegas
La marijuana mette in imbarazzo il GP di Las Vegas
La F1 negli ultimi anni ha riconquistato il mercato americano cancellando definitivamente la brutta figura di Indianapolis nel 2009 quando la gara fu corsa da solo 6 vetture, tra i fischi del pubblico, per la serrata dei gommati Pirelli, vinta poi da Schumacher. Adesso ci sono ben tre gare in calendario, Miami, Austin e appunto Las Vegas. Dove attorno al Circus c’è un vero e proprio spettacolo attivo 24 ore su 24 tra luci e tanta movida.
Ma c’è qualcosa che va oltre la movida. Nello stato del Nevada è legale fare uso di marijuana per scopi ricreativi dal 2017. Per questo motivo attorno alle area del circuito pare ci sia, specie nelle ore della notte, uno smodato consumo di stupefacenti, soprattutto marijuana. Così tanto che l’aria ne sarebbe satura al mattino seguente arrivando fino al circuito e sentita nitidamente da piloti, meccanici e addetti ai lavori.
Marijuana a Las Vegas, l’allarme di Perez e Colapinto
Tra i primi a dare l’allarme sono stati Franco Colapinto e Sergio Perez al termine del venerdì di prove libere. Il pilota della Williams, sfortunato protagonista del botto in qualifica che mette a rischio la sua stessa partecipazione alla gara ha detto: “Sì, c’era tanto odore di spinelli”.
A confermare la sensazione dell’argentino anche Perez: “Posso dire che su tutta la pista si sentiva un forte odore di marijuana ovunque – ha rivelato il messicano- È incredibile quanto sia penetrante, penso che ne parleranno tutti piloti”.
Verstappen ci scherza ma non troppo: “Ero fatto al volante”
Insomma più che un problema, almeno per adesso, un disturbo abbastanza diffuso tra i piloti che ha avvertito lo stesso Max Verstappen che qui a Las Vegas potrebbe vincere matematicamente il suo quarto mondiale di fila: “L’odore della marijuana nell’aria? Oggi si sentiva molto, ero abbastanza fatto mentre ero alla guida [sorride, ndr.]. Non è il massimo, perché lo si respira anche mentre si è alla guida ed è abbastanza pesante”.
Nel 2019 fu Sebastian Vettel all’epoca pilota della Ferrari a lamentarsi dell’odore forte di erba in occasione del Gran Premio di Austin sempre negli Stati Uniti. “Lo sentivo forte soprattutto in due curve, era una follia ma è legale?”, scherzò il tedesco.
Rischio doping per i piloti di F1 nel GP di Las Vegas
“Se ci fanno l’antidoping a noi piloti risulteremmo positivi e sarebbe un bel casino”.
Sempre Colapinto ci ha scherzato su ma è altrettanto vero che i piloti di F1 così come tutti gli altri sportivi sono soggetti a test antidoping tramite degli esami delle urine effettuati o dalla stessa organizzazione che gestisce la Formula 1 o dalla WADA ed altre organizzazioni nazionali (in questo caso i criteri sono gli stessi delle Olimpiadi, niente droghe o alcol). In questo caso si tratterebbe di fumo passivo ma considerando che i piloti sono tre giorni che vivono appieno l’area del circuito la frase del pilota argentino resta una semplice provocazione ma il fastidio resta.