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F1, Sainz in Red Bull: cosa c'è di vero, Horner muove le pedine Colapinto e Lawson ed il suo stipendio aumenta

Nel paddock di Interlagos è cominciata a circolare una strana e clamorosa voce che vorrebbe un ritorno di fiamma di Red Bull per Sainz, Horner ha incontrato la Williams. Non succede ma se succede... Intanto lo stipendio del team principal cresce

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

E’ bastato un incontro fugace, un sorriso malandrino all’uscita. Il luogo l’hospitality Williams, l’uomo sorridente è Christian Horner. Si sa, ci vuole poco per infiammare il mercato, che sia esso di calcio o di piloti. E in una fase come questa delicata per il Mondiale di F1 succede anche che nel paddock di Interlagos qualcuno abbia cominciato a mettere in giro la voce di un clamoroso ritorno di fiamma della Red Bull per Carlos Sainz. Una boutade, forse. Ma con qualche fondo di verità visto che in Formula 1, come ha dimostrato la rimonta di Verstappen in Brasile, o il doppio podio Alpine, nothing is impossibile, niente è impossibile.

Mercato piloti F1: Sainz in Red Bull, non succede ma se succede…

Come in incipit, in F1 come nella vita, tutto è possibile. In Brasile tra un acquazzone e l’altro con in mezzo la rimonta strepitosa di Max Verstappen, c’è stato anche tempo per innescare la nuova bomba di mercato: Carlos Sainz dalla Ferrari alla Red Bull via Williams. Un qualcosa di incredibile e clamoroso se si pensa che lo spagnolo in estate, prima della sosta, ha firmato per la scuderia di Groove.

Qualcuno ha voluto mettere malizia in quell’ennesimo blitz di Christian Horner nell’hospitality della Williams. Non è nemmeno la prima volta del team principal della Red Bull dalle parti del team gestito al momento da James Vowles. Probabilmente i due avranno parlato di Franco Colapinto, rookie e astro nascente della F1 che interessa parecchio a Horner alla ricerca disperata di un nuovo compagno per Max Verstappen vista l’oramai sicuro appiedamento per il 2025 di Sergio Perez, in crisi perenne e anche a Interlagos fuori dalla zona punti.

Sainz e la clausola in Williams: dove vanno Colapinto e Lawson

Del resto è quasi scontato che Sainz abbia fatto inserire una clausola contrattuale dalla Williams che lo liberi dall’impegno in caso di una chiamata da parte di un top team. Del resto lo spagnolo, dopo aver ricevuto il benservito dalla Ferrari, ha atteso diversi mesi prima di firmare per un’altra squadra sperando in una chiamata Mercedes o proprio Red Bull.

“Se fossi Horner, negozierei un prezzo per portare Carlos Sainz in Red Bull e lasciare che la Williams tenga Colapinto. Sì, la “squadra di Max” che apparentemente non lo vuole, ma è passato un decennio da quando erano compagni di squadra in Toro Rosso (fatevene una ragione!) e il team ha finalmente bisogno di due piloti che facciano punti” ha detto l’ex pilota ora opinionista Karun Chandhok.

Quindi di fatto: Sainz andrebbe in Red Bull e i due rookie emergenti resterebbero dove sono, rispettivamente Colapinto in Williams e Lawson in Racing Bulls laddove entrambi sarebbe in lizza per il sedile accanto a quello di Max Verstappen e l’altro per fare compagnia a Tsunoda.

Fonte: Ansa

Carlos Sainz e Max Verstappen compagni di scuderia ai tempi della Toro Rosso nel 2015

F1, quando i contratti non contano: da Alesi a Schumacher

I contratti sono fatti per essere stracciati. E nella storia del circus di episodi del genere ne sono successi. Alesi doveva andare in Williams poi si mise di mezzo la Ferrari e Jean volò a Maranello; Schumacher fu “rapito” da Flavio Briatore che lo portò subito in Benetton dopo l’esordio mozzafiato di Michael a Spa con la Jordan.

Per non parlare della querelle tra Alpine e McLaren per Oscar Piastri annunciato due anni fa dal team francese da lui stesso smentito per andare a Woking, oppure Jenson Button che a metà del 2004, firmò un contratto con la Williams per la stagione successiva, ma la BAR contestò questa scelta e si finì in tribunale che dette ragione alla scuderia americana.

Red Bull: lo stipendio di Christian Horner cresce ancora, anche quello di Marko

I tempi dello scandalo sui presunti abusi sessuali sembrano lontani anni luce. E ora che Max Verstappen è tornato alla vittoria rimettendo le cose apposto almeno nel Mondiale piloti, Christian Horner può finalmente godersi un po’ di tranquillità, la ritrovata armonia familiare con la moglie Geri Hallowell e anche il suo bell’aumento di stipendio.

Christian Horner ha consolidato il suo status di direttore sportivo più pagato della F1: i conti della Red Bull rivelano che ha ricevuto un aumento di stipendio dell’11% nel 2023. Questo stando agli ultimi bilanci pubblicati per Red Bull Technology Ltd. Horner è stato ricompensato per il recente successo del marchio con un aumento di stipendio dell’11%. Grazie a questo incremento, il suo stipendio è aumentato da 8,04 milioni di sterline nel 2022 a 8,92 milioni di sterline nel 2023.

Ricordiamo che nel 2023 la Red Bull ha dominato il Mondiale di F1 con 21 vittorie su 22 GP (l’unico successo negato alla monoposto di Milton Keys è stato quello della Ferrari di Sainz a Singapore). Un successo da record che ha portato a un aumento del fatturato dell’azienda del 16%, arrivando a 446 milioni di sterline, con gli azionisti (escluso Horner) che hanno ricevuto un dividendo di 50 milioni di sterline.

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