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F1 Pagelle Gp Messico: Sainz perfetto, Leclerc impiccato, Norris arrembante, Verstappen finalmente stangato

Voti, pagelle, top e flop del Gran Premio del Messico dopo la grande vittoria della Ferrari con Sainz davanti a Norris e Leclerc con la penalizzazione di Verstappen a tenere banco

Pubblicato:

Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Voleva fortemente un’altra vittoria con la Ferrari, forse l’ultima, chissà. Se l’è presa di forza. Quella messa in quella staccata su Max Verstappen che ha dato il là al trionfo di Carlos Sainz nel Gran Premio del Messico. Quello chiuso al secondo posto da Norris che comunque si tiene aperta una chance mondiale mentre Leclerc mastica amaro per una gestione gara un po’ strana, dai box e non solo. Capitolo a parte proprio l’olandese campione del mondo che una volta tanto viene punito dopo aver fatto nuovamente a sportellate con Lando.

Questo e molto altro nei nostri “top e flop” rigorosamente col sombrero in testa con voti cattivi tra tacos ed enchiladas nelle nostre pagelle croccanti da Mexico City.

GP Messico pagelle top: Sainz 10 e lode, magistrale, ma perchè va in Williams?

Ce lo siamo chiesti, ce lo chiederemo spesso, soprattutto l’anno prossimo. Ma perchè questo qui l’anno prossimo va a fare la muffa in Williams? Inaudito. Ancor di più dopo aver fatto vedere quello di cui Carlos da Madrid è capace, come ad esempio sbatacchiare prima Leclerc sorpassandolo nella Sprint ad Austin e poi, unico al mondo ultimamente, Verstappen in un corpo a corpo in Messico. E chissà che non se ne debba pentire la Ferrari stessa di lasciarlo andare via, un po’ a malincuore.

GP Messico pagelle top: la Ferrari è matura per il titolo, oggi e domani

Finalmente una macchina competitiva e costante. La Ferrari degli ultimi anni non ce l’aveva mai avuta se non all’inizio del 2022. Uno swap importante per la SF-24 e per tutta Maranello che prende vigore da queste due vittorie di fila ad Austin e in Messico. Soprattutto pensando al prossimo anno, all’arrivo di Hamilton, alla consacrazione di Leclerc. Ma c’è un Mondiale costruttori lontano solo 29 punti, il ferro va battuto finchè è caldo, e allora la rossa va in Brasile per fare tripletta.

La cronaca e il report del Gran Premio del Messico

GP Messico, le pagelle flop: Verstappen, basta fare il gradasso

Non si può sempre farla franca. Se l’hai sfangata una volta, due vole, tre volte, magari c’è da darti una calmata. Ma forse il buon Max pensava di avere bonus in eterno. Non è così specie dopo le polemiche di Austin. Ma lui da buon ganassa come direbbe Terruzzi, se n’è fregato. Verstappen pensava che la McLaren di Norris fosse il suo giocattolino personale da buttare di qua e di là a piacimento. Povero Lando. Stavolta Max invece è stato stangato, pesantemente. Il suo Mondiale non è a rischio, forse…

F1, le pagelle Gran Premio del Messico

  • Lando Norris (McLaren) 8: reagisce all’ennesimo atto da bullo di Verstappen, non perde la calma, aspetta che Max venga finalmente penalizzato e poi esce alla distanza prendendosi il secondo posto che gli tiene aperta la porta del mondiale piloti. Non succede ma se succede…
  • Charles Leclerc (Ferrari) 6,5: week end strano, e non c’entra il look da mariachi sfoggiato al giovedì all’arrivo. Non aveva la garra di Austin e si vedeva, più in palla Sainz sin dal venerdì. Da capire la gestione della sua gara, anche dal muretto, le richieste di lift and coast e poi il finale in grande difficoltà. Insomma non era la sua gara, alla fine raccatta il podio e il giro veloce, meglio di niente anche perchè ha sfiorato il muro nel finale.
  • Sergio Perez (Red Bull) 3: non va nemmeno col pubblico di casa, parte dalla piazzola sbagliata, viene brutalizzato da Lawson peraltro suo possibile sostituto, finisce stoicamente con la macchina danneggiata. Forse è l’ora di ammettere che non ha più il manico di una volta. E in Red Bull l’hanno capito…
  • George Russell (Mercedes) 6: bruciato in partenza da Hamilton, bruciato nel finale da Hamilton. E’ tutto.
  • Oscar Piastri (McLaren) 5: da quando qualcuno ha pensato, detto, che Piastri fosse più forte di Norris e che la McLaren dovesse puntare su di lui, l’australiano si è piantato come un velocista sul Pordoi.
  • Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen (Haas) 8: questi due vanno oramai in coppia, sempre in Q3 in qualifica, sempre a punti in gara. Peccato che questa coppia perfetta si debba dividere. Due signori piloti.
  • Fernando Alonso (Aston Martin) sv – 400: ingiudicabile visto che la sua Aston Martin l’abbandona praticamente a inizio gara ma è impossibile non omaggiare lo spagnolo nel giorno della gara numero 400 in carriera. Eterno.
  • Lewis Hamilton (Mercedes) 7,5: finisce in crescendo facendo l’unica cosa che la Mercedes attuale gli permetteva di fare, cioè battere il suo compagno e lo ha fatto con tanto di sorpasso in pista. Bravo Lewis. Guardando la Ferrari attuale e pensando al prossimo anno sarà contento.
  • Pierre Gasly (Alpine) 8: ingarellato sin dall’inizio del week end, un raggio di sole importante per Briatore e tutto il team francese ancora in piena burrasca aziendale.
  • le machere messicane 0! c’erano ovunque, teschi, lucha libre, di tutto. Anche basta dai.

F1 senza sosta, prossimo week end Gp del Brasile con Sprint Race

La tripletta “oltreoceano” partita da Austin negli Usa e continuata nel centro America in Messico si conclude in Sud America con il Gran Premio del Brasile previsto la prossima settimana dove ritroveremo la Sprint Race. Dopo questo back to back il calendario del Mondiale 2024 prevede una breve sosta prima delle ultime tre gare a Las Vegas, in Qatar e la chiusura ad Abu Dhabi.

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