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F1, Schumacher: quanto costa il botto a Jeddah e l'allarme di zio Ralf

Il pauroso incidente di Schumacher jr nelle qualifiche del Gp di Arabia comporta ingenti costi di riparazione alla Haas. Intento si fa strada l'ipotesi "pressione" dietro il botto di Mick

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Passata la paura è tempo di fare i conti in casa Haas. Il botto di Mick Schumacher nella Q2 delle qualifiche del Gran Premio di Arabia Saudita a Jeddah è alle spalle così come lo spavento di non aver avuto all’istante le rassicurazioni nè via radio nè con le immagini da parte del pilota tedesco figlio del grande Michael. Ora che è tutto alle spalle si comincia a parlare anche degli effetti, appunto i costi in termini di riparazioni per il team americano, e delle cause che hanno portato all’errore il pupillo della Ferrari Driver Academy e su questo qualche ex pilota, compreso lo zio Ralf Schumacher, getta qualche ombra.

Mick Schumacher, il botto e lo spavento a Jeddah

Davvero brutto l’incidente che ha coinvolto Mick Schumacher nel corso della Q2 del GP d’Arabia Saudita a Jeddah sabato scorso. Pesante impatto con il muro tra la curva 11 e 12. Il figlio di Michael con la sua Haas è andato a finire contro le barriere mentre stava viaggiando ad oltre 250 km/h. In uscita è salito sul cordolo che ha fatto saltare la sua VF-22 facendogli perdere il controllo in uscita di curva e andando a sbattere contro il muretto. Dopo alcuni momenti di apprensione, con Schumi jr rimasto in auto immobile, in silenzio radio a causa molto probabilmente di un guasto dovuto all’impatto, l’intervento dell’auto medica ha fatto tirare un sospiro di sollievo  ed è stato lo stesso team a dare notizia che il pilota fosse cosciente.

Mick Schumacher è stato trasportato prima al centro medico del circuito all’ospedale in elicottero. Nonostante le buone condizioni del tedesco la Haas in serata aveva comunicato che Mick Schumacher non avrebbe corso il Gran Premio di Arabia Saudita. In tarda serata il figlio di Schumi ha poi postato un selfie sui suoi social rassicurando tutti: “Ciao a tutti volevo solo dire che sto bene Grazie per i messaggi gentili. Torneremo più forti”.

Quanto costa il botto di Schumacher a Jeddah

Le condizioni ok di Mick Schumacher hanno fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo. Ma adesso per la Haas è tempo di andare dal carrozziere e fare i conti delle spese necessarie per riparare la monoposto del tedesco. A fare una stima ci ha pensato in una dichiarazione rilasciata alla testata RaceFans, il team principal Gunther Steiner:

Il telaio non sembra essersi rotto. Secondo quanto mi è stato detto dalla Ferrari, pure il motore sembra ok insieme alla batteria. Tutto il resto invece è danneggiato. Però i costi di riparazione penso saranno piuttosto elevati: sospensioni, cambio, intera carrozzeria e condotti del radiatore sono distrutti. Una stima? Andiamo verso il milione di dollari

Schumacher sotto pressione, l’ex pilota lancia l’allarme

Tempo di analisi anche delle cause che hanno portato all’errore Mick Schumacher. Nell’analizzare l’errore c’è chi ha sottolineato come, diversamente dalla scorsa stagione con il meno talentuoso Mazepin al fianco, quest’anno Mick si è ritrovato un Kevin Magnussen insospettatamente tirato a lucido nonostante i due anni di assenza dal circus. Il pilota chiamato proprio a sostituire il russo appiedato dalla guerra Russia-Ucraina, si è dimostrato subito veloce andando a punti sia in Baharain, con un sorprendente 5° posto, che ripetendosi a Jeddah, 9°.

Una bella pressione per Schumacher. Ne è convinto infatti l’ex pilota di F1, Christian Danner che durante AvD Motor & Sport Magazin ha detto: “L’incidente è anche il risultato della pressione che il suo nuovo compagno di squadra gli sta mettendo. Ora il livello è molto più alto. Tuttavia, è bello vedere come Schumacher abbia accettato la sfida”.

Ralf Schumacher: “Mick deve imparare ancora molto”

Lo zio di MickRalf Schumacher, è d’accordo sul fatto che il giovane nipote abbia bisogno di “imparare da Magnussen come spingere al limite e perfino oltre – le parole dette a Sky Deutschland riprese da www.motorbox.com – Ciò che è chiaro è che Magnussen è una sfida diversa rispetto a Mazepin. Ma è solamente il suo secondo anno in Formula 1, quindi sta imparando ancora molto. L’incidente? Un pilota è abituato a mettersi tutto alle spalle”.

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