In occasione dell’inaugurazione del nuovo centro di produzione della Lega e della nuova Var Room di Lissone, il presidente della Lega Calcio A Paolo Dal Pino ha voluto esternare tutta la propria felicità per la realizzazione di questo progetto:
“Giovedì la prima assemblea media company? È un centro di produzione di contenuti televisivi. Con questa struttura si realizza il primo sogno condiviso con De Siervo, trasformare la produzione delle partite in qualcosa di nostro. Se noi domani volessimo creare una media company, avremmo già tutte le strutture pronte per distribuire i nostri contenuti. Credo sia un grandissimo lavoro messo in piedi seguendo una visione di lungo periodo che ci pone più avanti rispetto alle altre leghe europee. Una Var Room così in Europa non ce l’ha nessuno e nessuno degli altri campionati ha un centro di produzione integrato come il nostro. Credo sia giusto celebrare questo primo tassello di un progetto che spero si trasformi in qualcosa di concreto e operativo per le nostre squadre che hanno bisogno di avere una visione di sistema forte”.
Orgoglio che traspare anche dalle parole del Presidente della FIGC Gabriele Gravina:
“E’ un grandissimo piacere, un sogno che si realizza. Diversi mesi fa sembrava quasi irrealizzabile, pensare di riuscire a fare tutto questo in 4 mesi è una grandissima impresa. Un’impresa che diventa straordinaria se andiamo a declinare i numeri che abbiamo visto: 250km di cavi, c’è qualche metro di fibra in questa struttura. E’ una struttura che rappresenta una nuova eccellenza del calcio italiano e dello sport italiano, un modello di grande esempio per tutti coloro che ci guardano con grande attenzione. È bellissimo ritrovare con Lega e Aia questa armonia che ci proietta in un percorso di tecnologia e innovazione. Ci fa capire che siamo entrati in nuova era, tutti ricordano quante volte ho sostenuto di volere una Var Room centralizzata, oggi ci siamo ed è dimostrazione che la Figc è stata la prima nel mondo a voler lanciare l’applicazione della tecnologia, da GLT a Var. Noi siamo prioiettati verso il futuro, la Figc vuole accompagnare questo processo. Per questo abbiamo ipotizzato un corso di partecipazione, di formazione non solo degli arbitri ma anche dei dirigenti. Questa deve essere la casa della formazione. Il vetro che separa i corridoi dalle sale Var dimostra come gli arbitri possano tranquillamente far vedere il loro lavoro, non hanno nessuna paura di far vedere come si comportano, sono trasparenti. Questo lavoro sul futuro ci permette di avvicinarci alla riforma del calcio che comporta comunque un elemento essenziale, partendo dalla riforma della cultura del nostro mondo, dello sport. Aver abbandonato Coverciano per venire qui a Lissone mi rende felice, non siamo pentiti ma entusiasti e soprattutto contenti di esserci potuti agganciare ad una idea straordinaria che è questo centro di produzione che sarà un altro passo verso il futuro”.