Keita Baldé non è mai stato uno tranquillo. E ieri lo ha confermato al termine della gara vinta dall’Inter sulla Fiorentina non dando la mano al tecnico nerazzurro, Luciano Spalletti, che negli ultimi minuti dell’incontro lo aveva richiamato più volte, evidentemente non soddisfatto dalla sua prestazione.
Un atteggiamento che lo spagnolo avrebbe potuto evitare e che l’allenatore toscano ha riferito con una metafora piuttosto forte. “A volte negli spogliatoi capita anche di mordersi tra uomini” ha raccontato, cercando di spegnere sul nascere il caso. Non ce n’è proprio bisogno, soprattutto ora che Icardi e compagni hanno vinto per tre volte di fila, mostrando più carattere che gioco, per la verità.
Atmosfera agitata anche in casa della Fiorentina, ma per altri motivi. Non è andato giù l’arbitraggio di Mazzoleni e in modo particolare ha lasciato sconcertati, tra i gigliati, l’assegnazione del calcio di rigore ai padroni di casa che ha consentito a Maurito di portare i meneghini sull’1-0. “Giocando a calcio le mani vanno usate, mi hanno detto di un tocco di polpastrello. Devo dire ai miei calciatori di legarsi le mani dietro alla schiena? Lui non fa niente per colpire il pallone, sono dispiaciuto. Volevo una prestazione diversa da quella di Napoli ed effettivamente la abbiamo fatta, ma speravo in un risultato diverso. Diciamo che non è stata una giornata favorevole per la Fiorentina. Dopo il gol del 2-1? E’ difficile reagire dopo aver subito un gol dove nell’azione precedente ci poteva stare un rigore per noi” ha raccontato il tecnico Stefano Pioli.
A rincarare la dose ha pensato Giancarlo Antognoni, ex campione e attuale team manager della Fiorentina. “Nella mia lunga carriera, non ho mai visto dare un rigore per un tocco con i polpastrelli. E’ la prima volta. Ormai siamo abituati anche a questo, purtroppo” si è lamentato.
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