A Lady Radio è intervenuto Giancarlo Antognoni, nel giorno del suo 68esimo compleanno: “Sono contento dell’affetto che ogni anno arriva da Firenze, vuol dire che ho lasciato qualcosa di positivo. Sono stati mesi di relax, chiaramente seguendo sempre le partite, anche di Serie C. Italiano? Non aveva colpito solo me, ma un po’ tutti. E’ in un percorso importante, ma non è venuto fuori alla Fiorentina. Aveva già un po’ di curriculum, poi è chiaro che Firenze rappresenta uno step di crescita. Sta proponendo il calcio che la città apprezza. Cabral? L’Italia ha uno dei campionati più difficili, le marcature sono asfissianti. Soprattutto per le punte uniche è difficile avere due centrali forti che ti marcano”.
Poi un salto nel passato: “Ho assistito Cois e Sottil padre, poi Rui Costa, il mio orgoglio. Il rimpianto? Thuram… Succedono anche quelle cose nel calcio. La stretta di mano non fu abbastanza con il Monaco, fu un errore anche nostro. Il mio addio alla Fiorentina? Vedute diverse, succede tra mariti e mogli, tra fratelli. Non ho ritenuto opportuno continuare. Fare pace? In questo momento non posso dir nulla, mi è dispiaciuto andar via, ma sono sempre legato all’ambiente. L’affetto dei tifosi è il mio scudetto”.