Tre medaglie d’argento, due di bronzo: potrebbe sembrare un bottino di tutto rispetto, invece per quello che rappresenta la scherma per lo sport italiano – la disciplina più vincente nella storia olimpica nazionale, quella che ha fruttato il numero più alto di successi e medaglie – è la fotografia di un fallimento. A Tokyo 2020 gli schermidori azzurri non sono riusciti a vincere neppure un oro. Non accadeva da Mosca 1980 e le previsioni alla vigilia erano ben altre, come ha ammesso con franchezza e senza usare neppure la consueta diplomazia il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Delusione scherma, Malagò va all’attacco
Interpellato dall’Ansa, il numero uno dello sport italiano non ha nascosto la delusione e l’amarezza per i risultati in tutte le armi: ultimo flop quello del fioretto a squadre maschile, eliminato già al primo turno. “Premesso che lo sport italiano e il Coni devono essere eternamente grati alla scherma, i risultati a Tokyo sono stati profondamente deludenti: ci aspettavamo ben altro”, l’ammissione all’Ansa. “Ora ci vuole una profonda riflessione da parte della federazione, tra tre anni ci sono i Giochi di Parigi: da domani si deve lavorare per ricostruire un ambiente”. Parole di fuoco, che hanno innescato polemiche roventi sui social.
Scherma senza ori: polemiche e veleni
Su Twitter c’è spazio per posizioni profondamente divergenti. “Caduta di stile di Malagò che se la prende con la scherma ‘per i risultati profondamente deludenti’: qualche oro arriverà ancora per chiudere nei primi 10 medagliere ma se vai al Quirinale a bearti che questa è la spedizione più numerosa di sempre la colpa non è degli atleti”, accusa un appassionato. “Malagò ha pienamente ragione, è stato l’anno nero della scherma. Cosa volevate che dicesse?”, è invece un punto di vista diametralmente opposto. “La scherma esce a pezzi da Tokyo 2020. Italia senza ori. Non capitava da Mosca 1980. Per i maschi 3 argenti ma anche le eliminazioni di squadra al primo turno in spada e fioretto. Donne deludenti con 2 bronzi di squadra ma 0 medaglie individuali. Fallimento totale”, è l’analisi impietosa di un fan. Ma un altro punge: “In quanti di quelli che si lamentano per il ‘disastro della scherma’ guarderanno il prossimo mondiale e il prossimo europeo? Nessuno, tutti impegnati a guardare il pallone e i post di Ronaldo sui social”. Qualcuno azzarda spiegazioni: “La scherma ha pagato più di altri sport i due anni di stop alle gare per il Covid“. Molti, però, non concordano: “Ma ci siamo fermati solo noi? Sembra che solo l’Italia abbia avuto questo problema”.