Era da tempo che Antonio Conte non si mostrava in pubblico, in conferenza stampa poi, così profondamente segnato dal turbinio degli eventi che hanno stravolto e stanno condizionando in maniera prepotente il Tottenham. Sono 13, infatti, calciatori e membri dello staff risultati positivi al Covid alla vigilia della sfida di Conference League contro il Rennes che, a causa di questa emergenza e nel rispetto delle normative vigenti, è stata rinviata.
Antonio Conte: le parole in conferenza stampa, la denuncia
L’allenatore degli Spurs ha esibito una fragilità inconsueta, una vulnerabilità che solo questi accadimenti avversi nella loro irripetibile imprevedibilità possono incidere in un sistema, e in un contesto preparato e codificato, come quello di una sequenza di dichiarazioni pre partita.
“Già siamo a 7 giocatori e 5 membri dello staff positivi al Covid, il problema è che ogni giorno scopriamo nuovi contagiati. Domani a chi toccherà? Sarò io il nuovo positivo? Un altro giocatore? Un altro dello staff? Siamo preoccupati, abbiamo tutti delle famiglie. Perché correre rischi del genere? Siamo spaventati”, lo sfogo del tecnico prima del rinvio ufficiale della gara di Conference League col Rennes.
“Ogni giorno ci sono nuovi positivi. E tutti sono un po’ spaventati, anche perché abbiamo famiglia. Perché mai uno deve rischiare di essere contagiato?”, ha raccontato Conte in una narrazione drammatica quanto autentica dei timori che, anche nel calcio giocato, condizionano e orientano le decisioni professionali che poi nascondono conseguenze sul piano personale a cui l’allenatore ha di continuo fatto riferimento, nel corso delle sue dichiarazioni.
I rischi per Conte in Premier per il focolaio Tottenham
Il rinvio potrebbe invece scattare anche in occasione della gara di domenica di Premier League con il Brighton.
“Parlare di calcio oggi è impossibile, quel che sta succedendo mi sta rattristando – il commento di Conte – La situazione è seria, c’è una grande infezione. Proveremo a prepararci per la sfida contro il Rennes, ma sarà davvero difficile. Oggi sono emersi due positivi. E domani? Magari toccherà a me, chi lo sa. Meglio io che un giocatore, ma in ogni caso non è una cosa giusta perché ognuno di noi poi è in contatto con i familiari”.
Uno stato di grande ansia e incertezza che sta flagellando dal di dentro l’ambiente Tottenham e Antonio Conte, che sarà informato sulla sorte che toccherà alla sua squadra in Premier più avanti per la differenza adottata dal protocollo inglese rispetto a quanto deciso dalla Uefa. Un’attesa che si annuncia già logorante.
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