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Francesca Jones, tennista con 8 dita per la sindrome da displasia ectodermica ectrodattilia è nella classifica WTA

La giovane tennista britannica ha un sogno e una storia importante: i suoi risultati sono conseguenza di cura e forza di volontà contro la sindrome da displasia ectodermica ectrodattilia

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Francesca Jones, detta Fran, è riuscita dove altre sue colleghe hanno mancato quel traguardo. A 20 anni si è aggiudicata un posto agli Australian Open (edizione 2021), primo torneo del Grande Slam in carriera, dopo aver superato 6-0 6-1 la cinese Lu. Merito suo e della sua caparbia e profonda convinzione che, nonostante la sua compagna di vita, quell’obiettivo non fosse altro che un tassello e non certo l’eresia che poteva diventare, stando agli standard altrui. Non certo le certezze acquisite con allenamenti e disciplina, al netto delle previsioni che hanno riguardato Fran dalla sua giovinezza.

La promessa del tennis che gioca con otto dita: Fran Jones

Quella compagna, presente e ingombrante a tratti, è la sindrome da displasia ectodermica ectrodattilia, una anomalia che colpisce le estremità degli arti e che avrebbe potuto impedire a Fran, come la chiamano gli amici, di prendere una racchetta da tennis e giocare.

Di diventare Fran Jones, attuale numero 5 britannica stando alla classifica WTA e risorsa competitiva dello sport inglese alla quale quella diversità avrebbe potuto precludere una via, quella dello sport, che si è rivelata una passione prima e poi un mestiere. Perché anche di questo si tratta.

Chi è Fran Jones, la carriera

Nata a Leeds nel 2000, la sua carriera sportiva era ostacolata dalla sindrome EEC con la quale ha instaurato una relazione complicata ma che le ha consentito risultati notevoli. È cresciuta a Oxenhope, nel West Yorkshire, ma si è trasferita a Barcellona per allenarsi alla Sanchez Casal Tennis Academy all’età di nove anni e a 16 si è trasferita alla vicina Ad-In Tennis Academy dove ha vissuto per due anni e ha incontrato il suo attuale allenatore.

Dopo il percorso da juniores, ha deciso di diventare pro e nel 2018 è entrata nella top 400. Nel 2021 il primo Slam, in Australia da qualificata poi un infortunio che ha segnato la stagione successiva dalla quale è ripartita con un nbest ranking da numero 149.

Nel 2024 Jones ha raggiunto i quarti di finale a Nottingham e la sua prima finale WTA 125 a San Luis Potosi sconfitta da Podoroska in finale; ha anche raggiunto la semifinale al WTA 125 Ljubljana e ha giocato il tabellone principale di Wimbledon per la seconda volta nella sua carriera. Inoltre nel 2024 ha vinto il suo settimo titolo ITF in carriera al W75 Grado.

Fonte: ANSA

Fran Jones

La sindrome da displasia ectodermica ectrodattilia, che cos’è

Come illustra in maniera sintetica ma esaustiva la Fondazione Telethon, la sindrome da ectrodattilia-displasia ectodermica-labio palatoschisi (anche chiamata sindrome EEC) è una sindrome malformativa caratterizzata da tre manifestazioni cliniche principali:

  • fusione delle dita medie della mano e dei piedi, con aspetto a “chela di granchio” (ectrodattilia);
  • labbro leporino (labioschisi) o fessurazione del palato (palatoschisi);
  • anomalie della pelle, dei denti, delle unghie e dei capelli (displasia ectodermica).

Alcuni pazienti mostrano difetti nella rigenerazione dell’epitelio corneale, che possono portare a cecità ma ciò non è quanto sta accadendo a Fran Jones, la quale ha acceso un faro su una malattia rara con la quale ha convissuto fin dalla nascita e che è divenuta una compagna anche nella sua attività sportiva con la quale doversi misurare.

Ciclicamente, come ha riferito la stessa campionessa britannica, affronta visite e check up imposte dall’essere nata con una sindrome simile e che ha auto un impatto fisico, arginato e curato anche grazie alla ricerca e alle conoscenze acquisite in merito.

Ad oggi, “la diagnosi viene effettuata in base all’osservazione clinica e può essere confermata da analisi genetica, con ricerca delle mutazioni di P63″, si legge nella pagina dedicata. Inoltre, nelle gravidanze da coppie in cui sia stata già identificata la mutazione in uno dei genitori è possibile effettuare sia la diagnosi prenatale, sia la diagnosi preimpianto.

L’ascesa nel tennis femminile di Fran Jones

Invece Francesca c’è e sta risalendo la classifica WTA dal quel 2021 denso di soddisfazioni sportive, malgrado fossimo in piena pandemia, con una disinvoltura impressionante e contro le previsioni dei medici che, nel corso degli anni, hanno seguito il suo caso. Al netto del risultato negli Ao nel 2021 e la costanza dimostrata in precedenza, per Francesca il tennis è stato accompagnato dalla costante frequentazione di strutture specializzate, ospedali, personale medico e controlli periodici che hanno anticipato interventi chirurgici.

“La mia sindrome è molto rara e oltre all’handicap più visibile, quello delle dita, dà molti altri sintomi. I dottori mi hanno detto che non potevo giocare a tennis e ho voluto dimostrare che sbagliavano – aveva raccontato Jones al Guardian -“.

“Il motivo per cui ho iniziato a impegnarmi come professionista e volevo ottenere grandi cose nel gioco è perché voglio che le persone, spero, prendano gli aspetti positivi da quello che sono riuscita a fare fino ad ora e si ispirino”, ha detto. “Sarebbe fantastico avere un impatto positivo sui bambini più piccoli e sulle persone che si trovano in posizioni simili alla mia”, la riflessione che ha espresso Francesca sul Guardian e che sentiamo di condividere, rammentare per dare ancora più enfasi a ciò che è giusto, appagante per la tennista.

Tra le speranze del tennis britannico, Francesca ha conosciuto difficoltà innegabili e che ha saputo fronteggiare con una tenacia che ha suscitato un vigoroso clamore mediatico ma che altro non è che la sua storia, la sua vita edificata sulla tenacia e la determinazione.

La condizione di Fran Jones e le sue ambizioni

Entrando nel dettaglio, Jones gioca e impugna la racchetta con quattro dita, un pollice e tre dita per ciascuna mano. Inoltre a causa dell’anomalia genetica di cui si è fatto cenno sopra ha dovuto affrontare numerose operazioni chirurgiche delle quali ha dato conto e che ha descritto, nelle diverse interviste rilasciate.

Nulla che possa aver scalfito il suo spirito, ma che anzi sembra abbia rafforzato in Francesca la convinzione di poter superare quelle limitazioni e proporre un esempio diverso, costruttivo per quanti vivono quelle stesse barriere di pregiudizio che limitano senza alcuna via, alcuna iniziativa. Ciò che, forse, con quel desiderio di ispirazione intende trasmettere con una partita sul rettangolo di gioco.

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