“Saranno recuperate tutte le nostre corse. In ordine di importanza e storicità, ma troveranno tutte una nuova data. C’è solidarietà totale dell’Uci (la federazione mondiale, ndr), che ha espresso grande preoccupazione per la nostra situazione”, Renato Di Rocco presidente della Federciclismo, è pronto a reagire all’emergenza Coronavirus.
“Piuttosto, mi ha dato fastidio la discriminazione che all’estero è stata fatta verso di noi, verso i nostri corridori e i nostri giudici. In Israele si doveva svolgere il 15 marzo il Congresso della Uec, la federazione europea. Ci hanno subito dichiarato non graditi, e il congresso è stato annullato. Poi l’organizzazione della Parigi-Nizza, che ha mandato alle squadre la richiesta di escludere corridori e/o personale italiani provenienti da Veneto e Lombardia e dall’Uae Tour, così come hanno messo il veto sul nostro presidente di Giuria, Gianluca Crocetti, toscano. E la Spagna ha rifiutato i nostri biker a una gara in Catalogna”, sono le sue parole alla Gazzetta dello Sport.
Sul recupero delle corse: “C’è la volontà di rimettere ordine nel calendario e partiremo dalle corse World Tour. Il presidente Lappartient ha dato assicurazione che le gare saranno piazzate bene. Io guardo a settembre, dove ci sono alcune gare italiane. Il mio impegno è di riscrivere completamente il calendario nazionale di fine stagione. Tirreno-Adriatico e Sanremo potrebbero svolgersi dopo la Vuelta (finisce il 6) e prima del Mondiale (27 settembre). Il Giro? Questo sarebbe molto più critico. Spero proprio che non si arrivi a una situazione così grave a maggio”.
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