Oggi è il 3 settembre e per ogni juventino questa non può essere una data come un’altra. 35 anni fa, proprio in questo maledetto giorno, ci lasciava chi questi colori li ha onorati più di tutti: Gaetano Scirea. Era infatti il 1989 quando in un incidente stradale l’ex difensore perse la vita: una tragica fatalità che sconvolse tutto il mondo del calcio che tanto lo aveva amato e che ancora oggi lo ricorda con affetto. La stessa Juventus ci ha tenuto a omaggiare il suo vecchio capitano sui profili social e sul proprio sito istituzionale.
- Il messaggio della Juventus
- I numeri di Scirea in bianconero
- La carriera di allenatore mai realmente nata
Il messaggio della Juventus
“Gaetano Scirea, sempre nei nostri cuori“, questo è il titolo del lungo commiato della Juventus sul proprio sito ufficiale. Il club bianconero definisce il suo ex giocatore “Un signore, gentiluomo dentro e fuori dal rettangolo verde – simbolo di un tempo e di un modo di intendere la vita che lo ha portato a diventare uno dei pilastri sia della Juventus che della Nazionale Italiana. La sua capacità di interpretare lo sport, il lavoro e la vita lo hanno portato nel corso della sua carriera calcistica a diventare un riferimento e un uomo apprezzato da milioni di appassionati“.
I numeri di Scirea in bianconero
Dopodiché la Juve si è limitata a raccontare i numeri di questo straordinario giocatore, che ha modificato la figura del libero nella storia del calcio: “Quattordici stagioni con la maglia della Juventus come seconda pelle, oltre 500 presenze con 32 gol segnati, sette Scudetti conquistati e una serie di coppe europee che lo rendono uno dei giocatori più vincenti nella storia del nostro Club“. Più che nei dati, però, l’importanza di Scirea era nella sua umanità, concetto che lo stesso club bianconero ci ha tenuto a rimarcare in conclusione del suo racconto.
La carriera di allenatore mai realmente nata
D’altra parte se un calciatore viene ricordato con così tanto affetto dopo tanti anni è il chiaro segnale che qualcosa di concreto è stato lasciato ben oltre il rettangolo di gioco. Nel giorno dell’incidente, Scirea aveva già smesso di giocare a calcio ed era diventato il vice di Dino Zoff, in attesa magari di intraprendere la carriera di primo allenatore. Il destino non gli ha mai concesso questa possibilità che sicuramente non avrebbe sprecato. Oggi la Juve ricorda il suo campione, 35 anni dopo, con la stessa tristezza di quel maledetto giorno. Ma è un ricordo, quello di Scirea, che coinvolge anche tifosi e appassionati di altre squadre: merito soprattutto dell’impresa mundial del 1982 con l’Italia, di cui fu tra i grandi protagonisti.