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Ganna: "Il ciclismo italiano è in crescita, dobbiamo insegnare noi questo sport"

L'eco da parte di Viviani: "E' più difficile confermarsi che vincere, ma i ciclisti sono abituati a non guardare dietro di sé".

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Ganna: "Il ciclismo italiano è in crescita, dobbiamo insegnare noi questo sport" Fonte: Getty Images

Al Giro d’Onore 2022 della Federazione Ciclistica Italiana, manifestazione celebrativa di fine stagione tenuta al Castello Visconteo di Cassano d’Adda, sono intervenute le punte di diamante del ciclismo azzurro Elia Viviani e Filippo Ganna, soddisfatti di un movimento che ha conquistato nei vari settori ben 130 medaglie: “Il ciclismo italiano sta crescendo, è merito dei tecnici; la tradizione insegna che sono gli italiani a dover insegnare agli altri come si fa questo sport” ha commentato il primatista dell’Ora, insignito del Collare d’Oro del CONI.

Il piemontese, reduce dal ritiro di Maiorca e pronto a tornare in pista a Montichiari, delinea il programma di preparazione e parla di nuovi obiettivi: “Le prime settimane di allenamento sono state dure, dal momento che i miei compagni avevano cominciato da un mese e mezzo e io solo da tre giorni, in salita mi staccavo come mi capita in realtà anche in gara.. E’ stato un periodo piacevole, ho conosciuto nuovi compagni e ricevuto nuovi input: da domani torno in pista, ho cambiato la valigia e sono pronto per Montichiari. Il mio calendario prevede Argentina, gli Europei di pista, l’Algarve, l’altura, la Tirreno-Adriatico, la Milano-Sanremo e le classiche sino alla Roubaix, di nuovo l’altura e il Giro d’Italia. Evenepoel mi aspetta per la prima cronometro? Vado avanti per la mia strada e cerco sempre di dare il massimo, non mi importa: mi interessa più che altro avere nuovi stimoli”.

L’alfiere veneto è il senatore del gruppo, nonché portabandiera a Tokyo 2020: “E’ normale ormai che le atlete siano più vittoriose dei maschi, la Federazione deve festeggiare il numero, ma anche la qualità delle medaglie. Il modo migliore di approcciare la nuova stagione è essere consapevoli che riconfermarsi è più arduo che vincere. I ciclisti sono abituati a non guardarsi indietro e stiamo pedalando in ottica 2023: a febbraio dobbiamo archiviare la qualificazione olimpica e poi ci saranno i Mondiali di Glasgow, a quel punto tutto sarà in ottica 2024, ossia Parigi. Il raduno a Montichiari serve a fare gruppo e a passare assieme il periodo festivo. Vorrei cominciare subito a vincere, il mio calendario è San Juan, gli Europei di pista, l’UAE Tour, la Parigi-Nizza piuttosto che la Tirreno-Adriatico.. I sogni? La Milano-Sanremo e la Gand-Wewelgem. Mi piacerebbe essere al Giro d’Italia: Geraint Thomas è tra i favoriti e ci sarà battaglia a cronometro, ma Filippo è una spanna sopra gli altri; anche al Tour le occasioni in volata non mancheranno”.

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