Il ciclismo italiano viaggia a due velocità dopo la fine di Tokyo 2020.
Sempre deludente in strada, travolgente in pista, con quell’oro conquistato dal quartetto dell’inseguimento maschile con tanto di record del mondo, destinato a essere ricordato nel tempo.
Così, mentre il ct della pista, Marco Villa, si prepara al ruolo di selezionatore ad interim della strada in vista del Mondiale di settembre in Belgio dopo l’esonero di Davide Cassani, il re del quartetto azzurro, Filippo Ganna, ha già in testa la nuova impresa.
Oltre all’Europeo su strada a Trento tra l’8 e il 12 settembre e oltre alla crono iridata su strada del 19 settembre, il fuoriclasse piemontese punta infatti con decisione anche al Mondiale su pista di ottobre, la cui location e date non sono ancora state definite, come l’occasione giusta per cercare di abbattere il muro dei quattro minuti nell’inseguimento individuale, specialità in cui è campione del mondo.
Ganna detiene l’attuale record del mondo, 4:01.934, siglato ai Mondiali di Berlino nel 2020, ma punta a diventare il primo uomo a completare i 4 km a 60 km/h di media.
A svelare il piano di ‘Top Ganna’ è stato lo stesso Villa, intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’: “L’idea, per i Mondiali di ottobre, è puntare sia sull’inseguimento a squadre sia su quello individuale. Potrebbe essere questa l’occasione per cercare di abbattere il muro dei quattro minuti. Filippo ha sempre manifestato l’intenzione di provarci a livello del mare, perché non vuole i vantaggi dell’altura, come se fosse poi un record con l’asterisco“.