Dall’addio del Papu Gomez all’Atalanta all’incrocio Champions col Real, passando per Gollini-Sportiello e al ciclo Pirlo alla Juve. A ‘Radio Deejay’, Gian Piero Gasperini snocciola temi per nulla banali.
L’allenatore orobico, tornando sul divorzio di gennaio tra l’argentino e la Dea, ci tiene a far chiarezza.
“Non l’ho mandato via io. Sarò sempre grato per tutto quello che abbiamo fatto in questi anni”.
L’Atalanta, negli ottavi di Champions, si è regalata una doppia sfida da sogno con Benzema e soci.
“L’obiettivo era restare in partita almeno nel primo tempo e poi rischiare un po’ di più, ma era comunque difficile. Ci stavamo riuscendo bene. Dire che l’Atalanta fosse favorita era un po’ troppo. Il Real Madrid delle ultime partite lasciava un po’ a desiderare, ma poi quando sono arrivati i momenti decisivi è cambiato tutto”.
Nelle ultime settimane, tra i pali dei bergamaschi Gasp ha preferito Sportiello a Gollini.
“Stavamo prendendo qualche goal di troppo rispetto alle occasioni che subivamo, c’era bisogno di un po’ di cambiamento per poi ripartire al meglio”.
Il tecnico della Dea dice poi la sua su Pirlo allenatore.
“Ho pensato che la società nei confronti dell’ex giocatore e della persona avesse una fiducia smisurata. Magari hanno l’idea che possa diventare un grande allenatore. Il fatto di conoscenze aiuta, ma l’allenatore è tutto un altro mestiere, ti devi formare. Lo puoi fare in tanti modi, magari partendo dalla Juventus. Un quinquennale in bianconero per me? No, è troppo lungo…”.
“Io ho fatto tutti gli scalini, sono partito dalle giovanili. Io credo di essere cresciuto sempre, fin da Crotone. Ma anche con i ragazzini, sperimentavo metodologie anche adesso”.
Sulla permanenza all’Atalanta anche nella prossima stagione, infine, Gasperini si lascia andare ad una battuta.
“Se non mi cacciano… Vediamo. Dieci partite sono tante”.