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Gattuso: Non sono né spento, né morto. E non ho paura

Ringhio sprona anche Higuain: “Deve perdere energie sul campo, non a protestare”

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Gattuso: Non sono né spento, né morto. E non ho paura Fonte: Ansa

La luna di miele è finita, e non da oggi. Per Gattuso però è sicuramente questo il momento più difficile della sua avventura sulla panchina del Milan. Le partite con le due genovesi, domani con la Samp e mercoledì col Genoa, dovranno dire se la squadra crede ancora in lui, se ci sono margini di rinascita o se le voci di esonero hanno una loro fondatezza. Più Rischio che Ringhio, insomma. Lui non si nasconde, non nega le difficoltà e cerca pochi alibi ma sfodera la grinta che aveva da giocatori e sbotta: “Veniamo da due partite che sono state delle legnate, ma non siamo morti. Io non sono spento e morto, qualcuno di voi deve capirlo, quando arrivano sconfitte mi brucia ma sono quanto posso dare ancora a questi colori. Sul riscatto e la voglia di questa squadra non ci metto la mano sul fuoco, ma tutto il corpo. Anche a rischio di perdere il 50% della mia pelle”. Serve però una svolta a 360 gradi: “Io non ho paura. Forse ho dato una sensazione sbagliata. Forse non riesco a trasmettere tranquillità. L’altro giorno non siamo riusciti a fare nulla di quello che avevamo preparato, c’era rammarico ma guardiamo avanti e domani voglio vedere una squadra con grande carattere e voglia di riscatto. Questa squadra può fare molto di più. Io ho il dovere di tirare fuori tutto da questa squadra. Giochiamo col freno a mano tirato. Dobbiamo avere più spensieratezza e non pensare a sviluppare il gioco solo su quello che prepariamo”.

BUSSOLA RITROVATA – Eppure era stato lui stesso a parlare di bussola smarrita. Ma ecco il dietrofront: “La mia dichiarazione è stata fraintesa, non abbiamo perso la bussola. Ho usato questo termine perchè sono un uomo di mare, ma anche senza bussola sappiate che io rischio ad arrivare al porto”. Si parla del possibile cambio di modulo, con le celebri due punte evocate e invocate da Berlusconi: “Abbiamo provato difesa a 3 e a 4, schieramenti con 2 punte, col 4-3-3, col 3-5-2. Vediamo domani in che direzione andremo. Il problema però è più che altro quello che dobbiamo tornare a divertirci, che non vuol dire sorridere. Ma far girare la palla e farlo bene”. Cutrone ci sarà, sicuro, tant’è che Gattuso dice: “Voglio una squadra alla Cutrone. Ho ancora negli occhi il suo pressing col Betis sul portiere e 2 difensori uno dopo l’altro. Ti dà veemenza e forza”. Leonardo e Maldini sono sempre vicini: “La società ci ha sempre dato tranquillità. Ho incontrato Paul Singer e in questi giorni la squadra ha avuto anche una chiacchierata con Maldini e Leonardo. Dobbiamo mettere da parte gli alibi, anche perchè siamo solo ad Ottobre. Non ci sono scuse, ognuno di noi deve fare qualcosa di più”. Per Gattuso anche le scoppole possono fare bene ma serve tempo per metabolizzarle: “Ricordate dove stava l’Inter in classifica il 27 dicembre scorso dopo la partita di Coppa Italia con noi? Dopo quella sconfitta ci hanno messo mesi per rialzarli e ora guardateli. Le mazzate si sentono, serve tempo ma non è tutto da buttare. Se vinciamo domani e il recupero col Genoa siamo in zona Champions. Continuiamo a credere a quello che facciamo, anche se a San Siro già sentiamo qualche fischio”.

GONZALO, FAI COSI’ – Capitolo Higuain, Gattuso le canta anche a lui: “Quando una squadra non funziona anche un uomo come Higuain paga. Gli arrivano sì pochi palloni, ma è la squadra che deve permettergli di esprimersi al massimo. Da lui mi aspetto che si innervosisca meno e che sproni e incoraggi sempre la squadra. Deve perdere energie sul campo, non a protestare. Ma ha tutte le carte in regola per essere leader di questa squadra”. Contro la Samp però chiede di più a tutti: “Voglio solo vedere 23 leoni. Via la tattica e ciò in cui credo. Voglio una squadra disposta a soffrire e far di tutto per vincere. Voglio 23 cani arrabbiati”. Nuova bocciatura, infine, per Bakayoko: “Ha conquistato 4-5 palloni la scorsa parita. Il problema è che poi le ha perse tutte e 4-5. In questo periodo sta avendo moltissime difficoltà e bisogna capire quelli che sono i suoi problemi per aiutarlo. Oggi fa molta confusione”. Un po’ l’emblema di questo Milan, insomma, ma la svolta potrebbe essere davvero dietro l’angolo.

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