Sembra passata una vita da quel Roma-Milan 0-0 del 2011, gara che sancì l’ultimo scudetto vinto dai rossoneri prima che iniziasse un’incredibile serie di successi della Juventus, tra l’altro, per ironia della sorte, proprio la squadra che ospiterà sabato gli uomini di Gennaro Gattuso.
E quella sera si cristallizzò la rottura tra l’attuale timoniere dei meneghini e Leonardo, che fino a poco tempo prima ne era stato allenatore, ma che aveva avuto la ‘colpa’ di accettare la proposta dell’Inter, che lo aveva chiamato per sostituire Rafa Benitez, lo spagnolo che non era riuscito a legare con un ambiente orfano di José Mourinho. Il rapporto tra Gattuso e Leonardo si era incrinato già nell’agosto del 2009, nel corso di un derby: il calabrese si era fatto espellere.
Al termine della gara dell’Olimpico, durante la festa per il tricolore appena conquistato, la squadra rossonera si avvicinò allo spicchio dell’Olimpico occupato dai propri tifosi. Gattuso si arrampicò sull’impalcatura e fu tra chi insultò il brasiliano, con un coro assai esplicito.
Ad anni di distanza le strade dei due sono tornate a incrociarsi. Rino, nel novembre del 2017, era stato promosso alla guida della squadra al posto di Vincenzo Montella. E mai avrebbe pensato di dover tornare a collaborare con Leo, rientrato alla base nel luglio successivo, per diventare responsabile dell’area tecnica.
A giugno al Milan potrebbe cambiare tutto: secondo il Corriere della Sera lo stesso Gazidis è orientato a una rivoluzione tecnica, ed è pronto a importante un allenatore dall’estero. In cima alla lista ci sarebbe l’attuale manager del Tottenham, Mauricio Pochettino, che potrebbe essere liberato a fine stagione dagli Spurs (ma l’ingaggio è molto alto, quasi 6 milioni di eruo). Le alternative portano a Sarri, Wenger, Simone Inzaghi e De Zerbi. E venerdì Gattuso è stato chiaro: “Questa è l’ultima volta che parlerò di Leonardo” ha detto.
SPORTAL.IT