È sempre più debole la fiammella della speranza della Gazprom-Rusvelo, squadra di ciclismo con sponsor di matrice russa che l’UCI ha fermato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
I dirigenti del team con sede in Italia negli ultimi giorni hanno fatto il possibile per continuare l’attività e scongiurare la chiusura della squadra ma purtroppo, di fronte al muro eretto dall’Unione Ciclistica Internazionale, questo scenario si sta facendo giorno dopo giorno sempre più concreto.
“L’UCI ha spiegato che due cose non andavano bene: lo sponsor Gazprom e il nome Rusvelo, che richiama la Russia Io ho spiegato che la squadra ha sede in Italia e la società di gestione in Svizzera, mentre lo sponsor, come documentato, è Gazprom Germania” ha spiegato a Spaziociclismo il general manager Renat Khamidulin.
“Ci siamo offerti di correre con una maglia bianca e un messaggio di pace, ma all’UCI questo non è bastato. Abbiamo cercato un dialogo, ma l’UCI non ci ha nemmeno risposto”.
Inevitabile quindi la frustrazione all’interno della squadra, compagine dove tutti sono consapevoli di come il termine ultimo prima della chiusura della serranda sia ormai molto vicino.
“La nostra è una società sana, competitiva e vincente. Può contare su uno staff efficiente e penso che questo possa essere un punto di partenza importante per uno sponsor interessato. Noi stiamo facendo il massimo ma abbiamo avuto un meeting con tutta la squadra e, purtroppo, sono stato chiaro: se non ci saranno alternative, entro il 27 marzo dovremo chiudere” ha chiosato amareggiato Khamidulin.