Potrebbe essere anche un modo di fare pretattica, cioè di scaricare su altri il peso di essere il favorito e quindi di dover dimostrare, attaccare e soprattutto vincere. Possiamo interpretare così le parole di Tadej Pocar che non si vede tra i favoriti della gara di domenica.
Il countdown verso uno degli appuntamenti più attesi dell’intero panorama delle due ruote, ovvero la 106a edizione del Giro delle Fiandre, è iniziato. Tanto clamore, eccitazione e voglia di assistere ad una grande gara, anche se purtroppo, la seconda Classica Monumento della stagione deve annotare un velo di incertezza, riguardante la possibile assenza di Wout Van Aert che, citando il comunicato della Jumbo-Visma “non si sente bene”.
Sarebbe chiaramente un peccato se non ci fosse uno dei protagonisti sicuri della gara, ma al momento non si hanno ancora ufficializzazioni in merito. Può trarne beneficio Pogacar? Lasciando stare la bella retorica, il talento sloveno, se dovesse mancare Van Aert, non avrebbe certo la strada spalancata verso la vittoria, ma senza dubbio sarebbe un antagonista in meno da tenere d’occhio.
Vista la difficoltà del percorso e la sua lunghezza, i ciclisti dovranno anche anche tenere in seria considerazione l’aspetto climatico che in una gara come il Giro delle Fiandre fa davvero la differenza. Al momento tra l’altro, sembra che le previsioni prevedano clima rigido e pioggia, un aspetto che incrementa il grado di difficoltà della corsa.
In uno scenario così, potrebbe riuscire a giocare le proprie carte anche Tadej Pogacar, al primo Giro delle Fiandre in carriera e con poca esperienza sulle strade del nord, ma sempre alla ricerca del successo ogni volta che si presenta ad una corsa.
“Non mi vedo tra i principali favoriti. Ovviamente ci proverò in caso mi trovassi in una buona posizione in finale, allora si che potrei provare ad attaccare, ma sarà difficile arrivare così lontano. Mi godrò la lotta, sarà epico. Il tracciato è molto tecnico, in gruppo, in questo tipo di corse e su questo tipo di strade ci sarà il caos, ma non vedo l’ora. Il Giro delle Fiandre è una delle corse più importanti del mondo. Sarà una bella, nuova esperienza, ma non farò alcuna pressione su me stesso per un certo risultato. Diciamo che mi considero un outsider“.