Che fatica per Carlos Alcaraz. Non è stata una passeggiata per lo spagnolo il match del terzo turno sul Centrale di Wimbledon contro Jan-Lennard Struff. Carlitos ce l’ha fatta, ha piegato l’arcigno tedesco in quattro set, ma a un certo se l’è vista brutta, rischiando di allungare pericolosamente una partita di cui non è mai stato pienamente in controllo. E di far aspettare ulteriormente Emma Raducanu. La tennista inglese, che sarà sua partner nel doppio misto agli US Open (e che in tanti vorrebbero lo fosse anche nella vita), ha dovuto aspettare la fine del suo match prima di poter cominciare il suo, la “mission impossibile” contro la numero 1 della classifica WTA: Aryna Sabalenka.
- Wimbledon, la battaglia tra Alcaraz e Struff
- Gli sprechi del tedesco e le esultanze di Carlos
- Alcaraz incredulo su Struff, la verità su Murray
Wimbledon, la battaglia tra Alcaraz e Struff
Dopo la maratona contro Fognini e il match vinto in relativa scioltezza ai danni di Tarvet, una sfida interlocutoria per Carlos. Struff ha iniziato a picchiar duro al servizio soprattutto dal secondo set in poi, dopo aver quasi non giocato il primo, perso 6-1. Il tedesco è salito in cattedra, recuperando un break di svantaggio nel secondo parziale e portandosi avanti, fino a chiudere con un perentorio 6-3. Nel terzo, poi, la reazione di Alcaraz che ben presto ha trovato il break che è riuscito a capitalizzare fino alla vittoria del set sul punteggio di 6-3. Ma la battaglia è continuata nel quarto parziale. Senza esclusione di colpi.
Gli sprechi del tedesco e le esultanze di Carlos
Carlitos è rimasto agganciato a Struff che, dal canto suo, ha ripreso a martellare al servizio senza soluzione di continuità. Nei momenti più difficili il murciano ha attinto al repertorio da “showman” già sperimentato in altre occasioni, non ultima la finale del Roland Garros contro Jannik Sinner: pugni al cielo ed esultanze fragorose, ad attirare dalla sua il – peraltro molto ben disposto – pubblico londinese. Lo scambio della verità è stato il nono, sul 4-4, condito da una serie incredibile di pasticci del tedesco, compresa una volèe facile facile. Strappato il servizio al rivale, Alcaraz ha poi chiuso agevolmente sul 6-4, in due ore e 25 minuti. Agli ottavi, domenica, troverà il redivivo Andrey Rublev, prima testa di serie (n. 14) incrociata a Wimbledon.
Alcaraz incredulo su Struff, la verità su Murray
Così Alcaraz a fine match: “Sapevo sin dall’inizio che sarebbe stato un avversario difficile, mi sarei dovuto concentrare sul servizio, sulla risposta. Struff sa fare tutto, si avvicina a rete molto bene. Ho dovuto lottare e correre, cercando di sfruttare le mie opportunità. Sono contento di aver vinto in quattro set, ho sofferto in tutti i miei turni di battuta, ho dovuto annullare palle break. Lui poteva mettermi pressione e lo ha fatto. Sul 4-4 ci sono stati degli errori, in queste situazioni bisogna solo buttare la palla di là e vedere se lui sbaglia qualcosa: ancora non ho capito come ha fatto a sbagliare quella volée”. Quindi la confessione su Andy Murray: “Mi ha battuto a golf, ma qualche giorno dopo abbiamo rigiocato e l’ho battuto”.