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Hamilton: "Non mi ritiro presto". Horner intanto lo critica

Il team principal della Red Bull: "Non ho mai sentito Lewis riconoscere le capacità di Verstappen".

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Hamilton: "Non mi ritiro presto". Horner intanto lo critica Fonte: Getty Images

Sul sito ufficiale della F1, Lewis Hamilton ha voluto fare chiarezza: “Per anni ci sono state voci sul mio ritiro. Io mi sento più in forma che mai. Amo quello che sto facendo e non ho intenzione di fermarmi presto. Il mio obiettivo è sempre stato quello di stare con la Mercedes. C’è molto lavoro, molto da realizzare insieme, e penso che sarò sempre con la Mercedes fino all’ultimo dei miei giorni”.

Hamilton non ha assolutamente intenzione di chiudere la carriera senza lottare: “Sento di poter correre per un po’ più a lungo. Vincere il titolo? È una sfida. Visto che nessun pilota nella storia c’è mai riuscito, voglio provarci. Immagino che, invecchiando, ti rendi conto che il viaggio è la parte più importante”.

Intanto Horner, ospite del programma Beyond The Grid, è tornato a parlare della sfida tra Verstappen e Hamilton dello scorso anno: “Se si sono entrati in testa a vicenda? Credo che probabilmente sia stato più Max a entrare nella testa di Lewis. Hamilton era il sette volte campione che improvvisamente aveva tutto da perdere. Max era il ragazzino che si prendeva ogni rischio e che le provava tutte e non aveva niente da perdere. Alcuni dei suoi sorpassi lo scorso anno sono stati stupefacenti. E si vedeva come questi abbiamo iniziato a innervosire Lewis”.

Horner ha una convinzione: “Dopo che Hamilton si era qualificato in pole a Silverstone e Max ha vinto la gara Sprint si vedeva che Lewis era come spezzato. E se Max fosse riuscito a passare oltre la Copse (nella gara della domenica) io non credo che lo avrebbe più rivisto quel pomeriggio. La rivalità ha toccato più Lewis di Max, perché Max aveva tutto da guadagnare in quella situazione”.

Sulla lotta invece tra Verstappen e la Ferrari, Horner ha concluso: “C’è una differenza, forse c’è un rispetto diverso con Leclerc. Loro due hanno corso l’uno contro l’altro fin da quando erano bambini e c’era un rispetto reciproco. Invece non ho mai sentito Lewis riconoscere le capacità di Max. E quindi, naturalmente, c’era un po’ più di tensione e lo si sentiva, lo si percepiva, tra quei due piloti”.

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