Nel calcio, si sa, far combaciare premesse, aspettative e concretezza è cosa riservata solo a pochi eletti: Dávid Hancko, almeno per adesso, non è uno di questi. Arrivato alla Fiorentina nel 2018, nella giornata di ieri ha ufficialmente concluso la sua avventura in viola: lo Sparta Praga, infatti, dopo il prestito ha deciso di riscattare il giocatore slovacco.
Di lui si diceva un gran bene: proprio nell’estate del 2018, periodo del suo trasferimento alla Fiorentina dallo Žilina, la UEFA lo inserì tra i “50 per il futuro”, lista di talenti ta tenere d’occhio nella stagione successiva, insieme a giocatori come Nicolò Barella, Matthijs de Ligt, Phil Foden e Jadon Sancho: “Considerato in Slovacchia come il nuovo Paolo Maldini, il difensore centrale è passato alla Fiorentina quest’estate dallo Žilina”.
In maglia viola, però, non si è praticamente mai visto: solo 5 presenze in Serie A, di cui 3 dal primo, nella stagione 2018/19, con conseguente scelta di mandarlo in prestito (rinnovato nel 2020), in estate, allo Sparta Praga: qui rinasce. Le 23 apparizioni in Repubblica Ceca del primo anno lasciano spazio alle più presanti 28 presenze, con 7 gol, della stagione appena conclusa, con una rete al Celtic in Europa League nella gara disputata lo scorso 26 novembre.
Con lo Sparta Praga, oltretutto, ha vinto una Mol Cup, una Coppa di Lega ceca vinta in finale contro lo Slovan Liberec. Strada in salita, insomma, ma meno ripida: Hancko si sta dando da fare per rispettare le premesse d’inizio carriera, e dalla sua ha talento, voglia e impegno. E un club, con cui ha firmato fino al 2024, che rappresenta il trampolino perfetto per rilanciarsi.